Mellarini alla festa dei pompieri in valle di Ledro «L'era d'oro è finita: basta doppioni e nuove caserme»

di Paola Malcotti

Diversi tra loro, per struttura e territorialità, ma uguali nella dignità.
Sono i 12 corpi dei Vigili del fuoco volontari del distretto dell'Alto Garda e Ledro che si sono ritrovati ieri a Molina assieme alle autorità e ai colleghi della Protezione civile per festeggiare la patrona, santa Barbara, e tracciare una sintesi dell'attività interventistica svolta nel 2014.

L'evento, come da tradizione previsto in dicembre, era stato infatti rimandato per esprimere vicinanza a Franco Brighenti (ex comandante di Molina, ex ispettore del Distretto ed ex presidente della Federazione provinciale, nonché ex sindaco) per l'improvviso aggravarsi dello stato di salute, ora in via di miglioramento. L'appuntamento ufficiale e come di consueto itinerante, ha quindi visto il suo svolgimento unitamente al resoconto dell'operato annuale dei pompieri presenti sul territorio da parte dell'ispettore Niko Posenato.

In crescita il numero complessivo degli uomini, che a fine anno era di 477 unità, contro le 451 dell'anno precedente e i 442 del 2012. Di questi, 304 i vigili in servizio attivo, 88 gli allievi, 18 quelli di complemento e 57 i membri onorari. Trentuno i pompieri che ieri hanno ricevuto le benemerenze per anzianità (7 per i 15 anni di attività, 6 per i 20 anni, 5 per i 25 anni, 8 per i 30 anni, 4 per i 35 anni e, a Bombardelli Giuliano di Drena, fiamma d'oro per i 40 anni nel Corpo).

Quindi i numeri degli interventi - 2.413 contro i 2.603 dell'anno prima, ossia il 7% in meno - in flessione grazie sia alle condizioni meteo che hanno caratterizzato il 2014 sia ad una maggior consapevolezza e corresponsabilità della popolazione, che di conseguenza ha portato ad una significativa contrazione anche delle ore/uomo (si passa dalle oltre 38mila del 2013 alle 22.219 del 2014, il 40% in meno).

In calo gli interventi per incendi boschivi (solo 5, ovvero -82% ), incendi a camini (20, -56%), incendi ad autoveicoli (7, -53%), incendi a sterpaglie (14, -68%). In contrazione pure i numeri relativi alle uscite per ricerca di persone (-77%), sblocco di ascensori (-39%), bonifica insetti. In aumento invece i servizi per allagamenti (84 contro i 67 dell'anno prima), di apertura porte (160), per fughe di gas (38), per soccorso animali (183) e per supporto agli elicotteri (113 contro 88 del 2013). Significativo infine il dato relativo agli interventi in occasione di frane (32), più del doppio dell'anno precedente.

«Nessuna emergenza fuori dal nostro territorio ci ha visti coinvolti - hanno detto Posenato e il suo vice Denis Santoni, entrambi in scadenza di mandato - anche se l'anno appena concluso ha visto i pompieri impegnarsi come sempre a testa bassa, affiancando le amministrazioni comunali, le forze dell'ordine e di soccorso sanitario nella gestione della quotidianità. Di fronte alla contrazione delle risorse i Corpi hanno fatto la loro parte, cercando di ridurre i costi all'osso in modo da gravare il meno possibile sulle casse pubbliche. Alcuni aspetti relativi alla formazione, all'operatività, a statuti e regolamenti, devono essere perfezionati, in coordinamento con la Federazione e la Provincia».

«L'era dorata è finita - ha concluso l'assessore provinciale Tiziano Mellarini - quindi no a doppioni, no a nuove caserme, no a manie di grandezza. Il distretto dell'Alto Garda e Ledro sarà il primo ad essere considerato per i piani d'allertamento mentre sul fronte della formazione l'obiettivo è quello di far diventare il Trentino una eccellenza in Europa».

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