Virtus, festa ed emozioni per i 70 anni

Ci sono momenti ed eventi destinati ad essere consegnati alla storia. Così la festa per il settantesimo compleanno della Virtus che sabato scorso ha reso sfavillante, per straordinaria partecipazione, allegria ed entusiasmo, il Casinò di Arco, sarà ricordata per sempre negli annali della società, proiettata verso un futuro ricco di promesse, come la giornata del grande ed orgoglioso cuore biancorosso. 


In trecento ed oltre, i dirigenti di oggi e di ieri, i giocatori in servizio attivo in goliardica competizione con i vecchi e "mitici" giocatori, una folta schiera di giovanissimi, famigliari, amici, appassionati: c'erano tutti, rivani ed altogardesani, uniti in un festoso abbraccio che ha dimostrato, se pure ce ne fosse stato bisogno, la vitalità di una società che, nei sette decenni della sua storia, ha fatto dell'amicizia, dell'amore per il basket e per la comunità, i principi cardine di una avventura sportiva ed umana che non ha uguali. 


Una sala strapiena ha seguito con partecipazione gli interventi e la presentazione del libro "Cuore Virtus. Settant'anni di storia di gioventù e di canestri", oltre trecento pagine, più di mille foto che rappresentano una ideale partita di pallacanestro, con la palla passata da generazione a generazione di giocatori, dalla fine del 1944, anno di nascita della società, ad oggi. La festa è stata corale, tantissimi, anzi tutti i presenti, ne sono stati protagonisti. Due su tutti: il primo straordinario presidente, un irresistibile Mario Montagni, classe 1922, che con la sua verve ha bene rappresentato il vitale spirito virtussino, quindi Carlo Modena, presidente dal 1996, anima e motore della società, promotore del libro e di una festa che ha rinsaldato i legami di affetto e di sportività della grande famiglia biancorossa. Con Augusto Bleggi in veste di cerimoniere si sono succeduti "messaggi" non rituali, in linea con il carattere affettuoso della festa: ecco dunque gli auguri del presidente del Coni Toggler, del commissario della Fip de Angelis, del vicesindaco di Arco Stefano Bresciani, del sindaco di Riva Adalberto Mosaner, un passato da giocatore della Virtus come dimostra una foto del 1972 pubblicata nel libro. 


Un simpatico intermezzo ha visto il presidente della Comunità di Valle Salvador Valandro riconsegnare la maglietta della Virtus, la numero 4, che aveva indossato un ventennio fa. Quindi l'omaggio e le foto di rito dei presidenti che hanno fatto la storia: guidati dal capostipite Mario Montagni, si sono stretti al presidente "militante" Modena, la nipote di Mario Montagna, Giorgio Galas, Enzo Santorum, Stefano Arisi, il figlio di Arnaldo Zanetti, Delio Picciani e Mariano FerrariIl presidente Modena, commosso, ha poi ricordato i molti giocatori scomparsi, taluni in circostanze tragiche, che non potranno mai essere dimenticati.


La giornata, chiuso il momento ufficiale, è proseguita con quella che si è rivelata una straordinaria festa popolare, tra brindisi a non finire, abbracci, aneddoti e ricordi, con dirigenti e giocatori di ieri e di oggi, tutti insieme a far pulsare di gioioso entusiasmo il sempre giovane, nonostante i settant'anni suonati, "grande cuore Virtus".

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