Una vita "sospesa" tra rocce e alberi

«Con i piedi per terra? Mai!» Scherza Moritz Tirler, mentre indossa l’imbragatura da rocciatore sotto un maestoso albero nella gola Gilf a Merano.

In pochi attimi sale, come uno scoiattolo, presto arriva in cima e inizia a tagliare i rami morti e quelli troppo lunghi, a rischio cedimento. Di certo il 45enne non sa cosa siano le vertigini, visto che passa le sue giornate lavorative appeso a una corda.

L’altoatesino è infatti arboricoltore, ma anche guida alpina. Arrampicare è semplicemente la sua vita.
Barba e capelli scuri, con solo qualche filo bianco, un accenno degli anni che passano. La vita all’aria aperta evidentemente mantiene giovani. Uno sguardo vispo, ma anche un pò riservato, come se volesse dire: «Se tu sapessi!».

Moritz ha realizzato il sogno che molti rincorrono per tutta la vita inutilmente, ovvero conciliare la propria passione con il lavoro. Da sempre per lui arrampicare significa tutto. Già da bambino saliva ovunque, sugli alberi e sui sassi. «In realtà - ironizza - nulla è cambiato da allora». Così accade ancora oggi che passa gran parte delle sue giornate a decine o addirittura centinaia di metri dal suolo. Il suo grande amore sono le montagne e come rocciatore ha compiuto una serie di imprese spettacolari, tra l’altro con i fratelli Martin e Florian Riegler, considerati tra i migliori climber in Italia. Quando va in montagna come guida alpina le priorità ovviamente cambiano.

La sicurezza e il benessere del cliente sono al primo posto, ma scalare una bella via sulle Dolomiti resta comunque un’esperienza gratificante.

«Quello che faccio mi rende felice. Di certo non potrei passare le giornate in ufficio seduto a una scrivania», racconta Moritz, che è sposato e padre di una bimba. La famiglia non è in ansia per i rischi? «Mia moglie Monika - risponde - mi ha conosciuto così, anzi da giovane ero anche peggio, e se ne è fatta una ragione».

Il lavoro di guida alpina si è aggiunto per caso a quello di arboricoltore. Ora Tirler lavora in proprio ed è titolare della ditta Baumservice che si prende cura di alberi in tutto l’Alto Adige. Il 45enne ha lavorato anche a 40 metri di altezza su larici millenari. Come un chirurgo l’altoatesino deve intervenire per dare nuova forza alla pianta, senza però tagliare troppo e ‘spennarè la chioma. «Il bello del mio lavoro - spiega - è che sto sempre all’aria aperta e che mi posso godere la vista dall’alto, una prospettiva privilegiata sul mondo e sulla vita». Provare per credere.

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