Svp: ok a giunta con la Lega Kompatscher: «Ma non è un matrimonio d'amore»

di Stefan Wallisch

La notizia era nell’aria da giorni e oggi è stata ufficializzata dalla Svp, anche se non sono manchiate le voci critiche: il partito di raccolta dei sudtirolesi di lingua tedesca e ladina, dopo decenni di collaborazione con il centrosinistra, lascia il Pd e guarda verso la Lega. Con il Carroccio, infatti, la Volkspartei avvierà nei prossimi giorni consultazioni per la formazione della nuova giunta con. Dopo 25 anni finisce così un matrimonio che sembrava indissolubile ancora questa primavera, quando alle politiche a Bolzano è stata eletta - con i voti del partito di raccolta dei sudtirolesi - Maria Elena Boschi.

Con 65 sì, 11 no e 7 astensioni il parlamentino della Svp ha dato il via libera alla consultazioni con la Lega per la formazione della nuova giunta provinciale. «Non si tratta di un matrimonio d’amore», ha commentato il governatore Arno Kompatscher in riferimento alle voci critiche nel suo partito.
Prima dell’avvio delle trattative, al Carroccio - è stato annunciato - dovrà firmare un elenco di valori condivisi, che riguardano l’Europa, le minoranze linguistiche e i gruppi emarginati.

Lo Statuto d’autonomia impone la rappresentanza in giunta dei tre gruppo linguistici - tedesco, italiano e ladino - e dal dopoguerra al 1993 fu la Dc a inviare gli assessori italiani nell’esecutivo. Poi inizio la lunga alleanza con il centrosinistra, sotto le sue diverse sigle sino al Pd. La Svp ha potuto così ampliare l’autonomia e raccogliere a Roma, come lo definì all’epoca Silvius Magnago, «molti fiori lungo il percorso». Il pragmatismo proverbiale della Svp fa ora voltare lo sguardo verso il partito di Salvini. Critica nei confronti del nuovo alleato si è espressa la senatrice Julia Unterberger.

«Accetto comunque la decisione del partito, a Roma deciderò di volta in volta», ha detto.
Con il Carroccio sarà stipulato comunque solo un accordo ‘tecnicò, visti i mal di pancia dell’ala sociale che tradizionalmente è legata alla socialdemocrazia europea. La Svp pretenderà anche «una serie di paletti» dal futuro partner di coalizione, che riguarderanno tra l’altro l’annoso tema della toponomastica. Le trattative con la Lega potranno durare comunque alcune settimane. La nuova giunta è attesa per gennaio.

Alleati a Bolzano, Svp e Lega, questo è già certo, si presenteranno però separati alle Europee. Come partito di una minoranza linguistica la Volkspartei deve collegarsi a un partito nazionale e vuole tenersi lontano da slogan anti-europei della «Lega delle Leghe». A maggio la Svp potrebbe perciò presentarsi con Forza Italia, come fanno pensare primi colloqui con Antonio Tajani. L’eurodeputato Herbert Dorfmann nel 2014 fu eletto grazie a un collegamento con il Pd, anche se poi si iscrisse al gruppo del Ppe. Ma anche questo ormai è storia.

 

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