Bolzano, tre giovani profanano il presepe La foto della vergogna, polemiche sui social

Una ragazza con brulè in mano che calpesta il Bambin Gesù, i due amici che mimano atti sessuali con un re magio e una pecora. Il tutto all'interno del presepe di piazza Walther a Bolzano, una bellissima rappresentazione a grandezza naturale, diventata un'attrazione per i bambini e i turisti. Ma i tre giovani hanno pensato bene di farsi scattare una foto e pubblicarla su Instagram con la didascalia «Ci guardavano male».

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Immediatamente l'immagine ha iniziato a fare il giro del web, soprattutto sui social network, con una serie di polemiche e di dure condanne. D'altra parte lo scatto è decisamente offensivo e fuori luogo: parlare di ragazzata o di scherzo, infatti, in questo caso non è possibile. 

La foto originale è stata rimossa, ma il polverone, ormai, è stato alzato. I ragazzi sembrano maggiorenni ma, nel dubbio, abbiamo preferito coprire i loro volti: tutti e tre potrebbero rischiare addirittura una denunciaper offesa a una confessione religiosa e vilipendio ingiurioso a oggetti di culto. 

Sui social network, a Bolzano ma anche in tutta Italia, la condanna per il gesto è stata ferma. 

LE REAZIONI 

Per la consigliera provinciale dei Freiheitlichen Ulli Mair "la profanazione del presepe di Bolzano è imperdonabile". "Non si tratta di goliardia, satira, arte oppure altre scuse da sinistra. Un tale comportamento non può restare senza conseguenze", aggiunge. La consigliera critica anche "l'incomprensibile silenzio della chiesa, invece di rivendicare rispetto". "L'indifferenza non fa altro che alimentare la mancanza di rispetto e spalanca le porte al declino culturale", afferma Mair.


"Profanato un presepe a Bolzano nell'indifferenza generale. Quando non ci sono di mezzo gli islamici, ma solo i sentimenti religiosi della maggioranza degli italiani, nessuno si scandalizza, nessuno protesta". Lo afferma Daniela Santanchè (Fratelli d'Italia). "La sinistra ormai è diventata questo: difendono cose disumani come il burqa perchè dobbiamo rispettare le tradizioni degli altri anche se contrarie ai diritti umani ma tacciono quando qualcuno calpesta le nostre tradizioni", conclude Santanchè.

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