Laghetto di Braies, indagati in 21 per il parcheggio

Nei guai l’intera giunta della Provincia di Bolzano

Il nuovo parcheggio da 350 posti realizzato a Braies per «contenere» la vera e propria invasione di turisti in gran parte determinata dal successo della fiction televisiva «Un passo dal cielo» ambientata nel meraviglioso laghetto alpino, ha messo nei guai l’intera giunta della Provincia di Bolzano, accusata di aver cercato di sanare una situazione amministrativa illegittima.
 
In tutto sono 21 le persone iscritte nel registro degli indagati, nell’inchiesta condotta dal sostituto procuratore Axel Bisignano. Oltre al governo provinciale, indagati alcuni funzionari, il sindaco di Braies, Friedrich Mittermair, il committente, il direttore dei lavori e i responsabili legali delle ditte impegnate a realizzare il park, abbattendo numerosi alberi, senza che l’amministrazione municipale avesse fatto valutare preventivamente il progetto alla Commissione ambiente della Provincia.
 
Alla giunta, ai funzionari e al primo cittadino di Braies viene contestato l’abuso di ufficio, ma per loro si prospetterebbe l’archiviazione. Per gli altri invece - a cominciare dai titolari dell’Hotel Lago di Braies, che sono i committenti - resterebbe in piedi l’accusa di violazione paesaggistica e urbanistica. Il sindaco Mittermair aveva a suo tempo sottolineato la necessità del parcheggio per snellire il traffico vicino al laghetto e renderlo più sicuro.
 
 
Si è infatti calcolato che d’estate, nei giorni di punta, arrivino in zona oltre 3mila auto. La committenza, del resto, evidenzia come il nuovo parcheggio sia stato realizzato a proprie spese su un terreno di proprietà a circa 200 metri dal laghetto alpino, lasciandone invariata la capienza. E sulla vecchia area si è provveduto a ripristinare il verde.

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