«Funivie Pinzolo spa  a rischio fallimento»

L'allarme delle minoranze per i conti in rosso. «Preoccupa l’intreccio economico tra le Funivie e la Cassa rurale». Chiamato in causa William Bonomi nella doppia veste di sindaco e vicepresidente della Società impiantisticaI tuoi commenti

di Luigi Longhi

funiviaPINZOLO - Una interpellanza da record suddivisa in 38 punti su cui aleggia lo spettro di un fallimento. I consiglieri di minoranza di Pinzolo chiedono spiegazioni sulla situazione delle Funivie di Pinzolo e chiamano in causa William Bonomi nella doppia veste di sindaco e vicepresidente della Società impianistica.


La sostanza dell'interpellanza è la sostenibilità economica della società funiviaria: come detto, viene paventato il rischio fallimento. «Una realtà molto importante - scrivono i consiglieri Augusto Gallucci, Diego Binelli, Diego Valentini, Mauro Alberti, Michele Cereghini, Roberto Failoni e Tomaso Bruti - per la Val Rendena senza la quale l'offerta turistica della località non sarebbe sostenibile. Preoccupa molto anche l'intreccio economico tra la Società impiantistica e la Cassa Rurale la cui stabilità potrebbe essere gravemente compromessa da un fallimento di Funivie Pinzolo spa creando gravi problemi a tutta l'economia locale».


Alcuni dati per inquadrare la situazione: la partecipazione economica nella Società Funivie spa degli enti pubblici è pari a oltre 21 milioni di euro di quote azionarie alle quali si devono sommare i 25 milioni del collegamento con Campiglio (in carico a Trentino Sviluppo spa), il contributo di 5,6 milioni per piste/impianti per un totale di oltre 51 milioni a cui si devono sommare le ulteriori quote azionarie di enti e privati per ulteriori 9 milioni circa che portano le risorse economiche investite in questa impresa a oltre 60 milioni e, nonostante tutti questi sforzi, «ci ritroviamo una società in forte criticità per quanto concerne la stabilità finanziaria, con un patrimonio netto ormai inferiore al capitale sociale, in continua rilevante perdita (nel 2012 pari al 33%ca dei ricavi) e con una situazione finanziaria e di cassa che presenta un disavanzo pari a 9,4 milioni al bilancio del 30 aprile 2012».


Secondo i consiglieri di opposizione, l'ipotesi pessimistica per il rientro dall'autofinanziamento nel 2013 era prevista per 5 milioni di euro, mentre nell'ipotesi più ottimistica era pari a 7 milioni di euro. «Invece, stante i dati ad oggi che ipotizzano una chiusura dell'attuale esercizio con una perdita di 1 milione di euro, l'autofinanziamento sarà pari a circa 1,6 milioni di euro»

 

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