Roncegno, folla per ricordare l'eremita di San Silvestro

Come ogni anno, si è ricordato a Roncegno nell'ultimo giorno dell'anno Domenico Pellauro, eremita morto in concetto di santità, e conosciuto come l'Eremita di San Silvestro. Era nato a Torcegno da famiglia poverissima e durante gli anni in cui prestò servizio presso i nobili "Poppi" di Borgo Valsugana, aveva udito parlare degli Anacoreti ed aveva capito che quella poteva essere la sua vocazione per meglio servire il suo Dio

di Mario Pacher

RONCEGNO - E' stata celebrata anche quest'anno nel pomeriggio del 31 dicembre dal parroco don Luigi Pezzi, una Messa presso l'antica chiesa di San Silvestro, nella parte sud di Marter di Roncegno.

Un rito sempre molto partecipato da persone che giungono dal paese ma anche da Roncegno, Novaledo e pure da altri centri della Valle, e che si conclude sempre con l'offerta di un fumante vin brulè da parte degli alpini.

Il celebrante ha ricordato anche quest'anno la vita e le opere di questo eremita morto in concetto di santità, e conosciuto come l'Eremita di San Silvestro. Si chiamava Domenico Pellauro ed era nato a Torcegno da famiglia poverissima e durante gli anni in cui prestò servizio presso i nobili "Poppi" di Borgo Valsugana, aveva udito parlare degli Anacoreti ed aveva capito che quella poteva essere la sua vocazione per meglio servire il suo Dio.

Domenico aveva allora indossato l'abito da eremita e si era incamminato alla volta dei grandi santuari d'Italia per ritornare poi, come riportano le cronache dell'epoca, in Valsugana e si era ritirato nell'eremo accanto a questa chiesa, dove conduceva una vita di lavoro e di preghiera. Mangiava soltanto una volta al giorno, la sera, e dormiva su un tavolaccio. Non chiedeva carità a nessuno, affidandosi completamente alla Provvidenza. Fece anche restaurare la chiesa che la dotò di un nuovo altare dedicato alla Vergine.

Domenico Pellauro morì ottantenne, il 29 marzo del 1640 e nel suo testamento spirituale chiedeva di essere sepolto nella chiesa di S. Silvestro. La sua tomba fu riaperta 17 anni più tardi per inumarvi la salma di un altro eremita e, secondo il racconto popolare, il suo cadavere sarebbe stato trovato intatto come nel giorno della sua sepoltura

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