Trentino: broccoli, raccolto decuplicato

I produttori di broccoli di Torbole sono cinque e, tutti assieme, quest'anno hanno piantato una cifra compresa tra le 30 e le 40 mila piantine. «Non tutte giungono poi a corretta maturazione - spiega Bellotti - la media, di solito, è del 70 per cento. Però mi piace sottolineare che, tre anni fa, erano stati piantati 3 o 4 mila broccoli.  Con questa promozione, con l'arrivo dei referenti di "Slow Food" che sabato saranno con noi, con il piacere di promuovere il nostro territorio anche in inverno, abbiamo finito per veder decuplicare la produzione» 

di Luca Nave

TORBOLE - Cresce solo a Torbole: infatti, se si oltrepassa la galleria, o se si risale il Sarca, per mezzo chilometro a nord della foce, la pianta non frutta più come dovrebbe. Quando lo si raccoglie ha un colore vagamente giallino, un sapore più morbido e dolce rispetto ai suoi cugini "normali" e, infine, è ricco di proprietà benefiche per la salute: tra le altre cose contribuisce anche a prevenire il cancro.
La star di cui stiamo parlando sarà celebrata adeguatamente domani nella terza edizione de «Il broccolo di Torbole è servito». La manifestazione comincerà alle 10.30 e si protrarrà fino alle 12.30, al parco della Pavese.
I visitatori potranno deliziarsi con gli assaggini di broccolo cucinati da tre ristoranti che hanno aderito all'iniziativa. I cuochi de "La Lanterna" di Arco prepareranno la zuppa di broccolo e farro che, come spiega il presidente del comitato del broccolo, Ruggero Bellotti «ormai è il nostro grande classico: l'abbiamo proposta anche nelle altre edizioni e piace così tanto che la proporremo anche quest'anno. Gli altri due ristoratori coinvolti hanno detto che ci faranno una sorpresa: i loro chef sono un po' gelosi delle loro creazioni e, per vedere cosa serviranno, toccherà proprio venire di persona».
Per inciso, gli altri ristoranti coinvolti sono "Il giardino" di Nago e "L'Aurora" di Torbole.
Oltre al presidente, che si occupa della parte manageriale, a occuparsi della segreteria e della parte culturale c'è un altro vip (come dicono loro due, la sigla significa "vecchietti in pensione"): Aldo Miorelli. «Sabato - spiegano - abbiamo scelto di non parlare solo di broccoli. Avremo l'olio dell'Azienda di Riva, poi serviremo polenta fatta con mais locale, allo stesso modo ci saranno, in esposizione, formaggio, noci e pesce delle terre qui attorno: insomma tutto a chilometri zero».
I produttori di broccoli di Torbole sono cinque e, tutti assieme, quest'anno hanno piantato una cifra compresa tra le 30 e le 40 mila piantine. «Non tutte giungono poi a corretta maturazione - spiega Bellotti - la media, di solito, è del 70 per cento. Però mi piace sottolineare che, tre anni fa, erano stati piantati 3 o 4 mila broccoli. Con questa promozione, con l'arrivo dei referenti di "Slow Food" che sabato saranno con noi, con il piacere di promuovere il nostro territorio anche in inverno, abbiamo finito per veder decuplicare la produzione».
Ad accompagnare la degustazione ci sarà anche una selezione di vini: una pietanza semplice, economica, si arricchisce dunque di una serie di significati e di abbinamenti. Non è certo sempre stato così, perchè nella tradizione, il broccolo serviva per accompagnare - quasi unicamente - il pesce di lago. Lo si consumava nei mesi freddi: le sarde pescate in estate venivano conservate sotto sale e servite con contorno di broccoli. Oggi, invece, un paio di ristoranti della Busa servono menù interamente a base di broccoli, qualcuno si è addirittura spinto a farci il gelato.
Per chi vuole procurarsi un buon pasto a casa, invece, è sufficiente suggerire l'abbinamento con la carne salata oppure con polenta e gorgonzola.
Purtroppo, il raffinato ortaggio non si trova in tutti i negozi: bisogna andarlo a cercare, ma i buongustai non si lasceranno certo scoraggiare. Lo vende l'Agraria di Riva, ma anche i verdurai al dettaglio presenti in zona, oltre alla Coop. «So che arrivano ordini anche da ristoratori del mantovano» afferma con orgoglio Bellotti.
Chi vuole gustare il broccolo, dunque, può facilmente attrezzarsi, anche perchè questi sono i giorni migliori: il momento più propizio è la fine di dicembre anche se, poi, se ne possono trovare fino agli inizi di marzo, quando vengono raccolte le colture "tardive".
Molto più semplicemente, infine, per un assasaggio o un acquisto si può partecipare all'appuntamento di domani che, come ricordano i responsabili del comitato, cresce di anno in anno.
«Alla prima edizione avevamo decisamente sottostimato il richiamo dell'iniziativa e, in 40 minuti, abbiamo finito tutto. Il secondo anno abbiamo articolato l'evento su due giornate. Questa volta torniamo a una giornata, ma crediamo di essere ben attrezzati e siamo certi che non lasceremo nessuno senza un buon piatto di zuppa».

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