Argento per l'Italia di Bosio: sitting volley col pass olimpico

Dal secondo gradino più alto d'Europa c'è una  vista stupenda. Si vede persino Tokyo, il Giappone. Dall'alto del secondo  gradino più alto d'Europa la schiacciatrice trentina Francesca Bosio vede  le Paralimpiadi di Tokyo del prossimo anno. Perché grazie al secondo posto  conquistato ieri agli Europei di sitting volley, la pallavolo giocata da  seduti, per la prima volta nella propria storia la nazionale italiana femminile  stacca il pass per i Giochi paralimpici in programma fra dodici mesi. Una  prima volta assoluta questa per il volley italiano, che se andrà bene ad  agosto nei gironi di qualificazione olimpica potrebbe portare ben tre squadre  in Giappone per l'evento a cinque cerchi. Un traguardo davvero complicato  da raggiungere, se si pensa che alle Paralimpiadi partecipano solamente  otto squadre.

 

LA STORIA DI FRANCESCA BOSIO

Oltre ad Italia e Russia, qualificate per l'Europa, finora  sono già certe il Giappone in quanto paese ospitante, la Cina che ha vinto  il torneo asiatico e gli Stati Uniti, seconde al Mondiale dello scorso  anno. A Budapest, in Ungheria, le azzurre hanno fatto percorso netto fino  alla finalissima degli Europei. Nella finale più attesa, quella contro  la Russia, è arrivata una medaglia d'argento pesantissima. Perché arriva  un anno dopo l'incredibile quarto posto ai Mondiali e perché il gap con  la Russia, oggi una super potenza mondiale nel sitting volley nonché campione  del mondo in carica, si è ridotto rispetto a dodici mesi fa. In Ungheria  le russe si sono imposte nella finalissima continentale per 3-0 (25-12,  25-16, 25-22), tenendo spesso e volentieri in mano il pallino del gioco. 

Ma se fino a pochi anni fa questa disciplina in Italia nemmeno si praticava  ed ora si arriva al secondo posto in Europa ed al quarto al mondo, il ritmo  della sua crescita è impressionante. In questi Europei percorso netto  nel girone, quindi eliminate Croazia prima nei quarti e poi la Germania  in semifinale, arrivando fino all'atto conclusivo. Una finale fra le due  squadre più attese e che hanno rispettato in pieno i pronostici della vigilia  e che ora si ritroveranno contro anche a Tokyo 2020, dal 25 agosto al 6  settembre del prossimo anno.

«Faccio ancora fatica a credere che siamo  riuscite a realizzare un sogno così grande - ha commentato dopo la vittoriosa  semifinale contro la Germania la trentina Francesca Bosio - l'adrenalina  si fa sentire ancora tanto. Contro le tedesche dopo due set ottimi, nel  terzo siamo un po' calate di concentrazione e la Germania si è rifatta  sotto, però abbiamo voluto con tutto il nostro cuore questa vittoria. Voglio  ringraziare tutta la gente che ci ha seguito, abbiamo sentito tanto calore  dall'Italia». Immancabile, in tribuna a Budapest, anche mamma Monica Dal  Corso. L'allenatrice trentina ha voluto essere vicina alla figlia in questa  avventura continentale e già si può, fin da ora, iniziare ad organizzare  la trasferta di Tokyo del prossimo anno. Con questa qualificazione olimpica, di fatto, si apre una stagione impegnativa e complicata per Francesca Bosio,  ma molto stimolante. Perché per un anno dovrà dividersi fra la stagione  in B2 con la maglia del Marzola ed i diversi stage e collegiali in preparazione  alle Paralimpiadi.                                                     

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