Alla corte di Lorenzetti arriva anche Maarten Van Garderen

Ci sono treni, nella vita, che passano una volta sola, in altre occasioni invece si può usufruire di una seconda possibilità. È questo il caso di Maarten Van Garderen, che già un anno fa ebbe l’opportunità di prendere posto su un vagone della Trentino Volley, ma alla fine preferì prendere la strada di Modena, lasciando questa opportunità a Nicholas Hoag. L’occasione si è però ripresentata un anno dopo e questa volta le cose sono andate in maniera diversa.

«Non appena è terminata la stagione, ho sperato tanto che la trattativa potesse riaprirsi - ha raccontato l’atleta olandese ieri pomeriggio, in occasione del suo primo incontro con la stampa trentina nella sede di Trentino Volley - e così per fortuna è stato. Ho capito dalle parole di Angelo Lorenzetti e Bruno Da Re che la fiducia che riponevano nei miei confronti era rimasta inalterata e quindi ho accettato subito la proposta di venire alla Diatec».

«In effetti avevamo già cercato di portare Maarten a Trento un anno fa - ha aggiunto il general manager Bruno Da Re - perché vediamo in lui il tipo di posto-4 che ci piace, forte in attacco, battuta e ricezione, merce sempre più rara nel panorama mondiale. Considerando l’elevato numero di partite che dovremo giocare troverà certamente ampi spazi».
In merito alla stagione, tutt’altro che entusiasmante, trascorsa a Modena, lo schiacciatore olandese sembra averla archiviata senza rancori: «Al di là delle vicende che hanno turbato lo spogliatoio e al di là del fatto che ho giocato poco, si è trattato comunque di un’esperienza che mi ha insegnato qualcosa, il lavoro in palestra non è certo stato inutile, così come gli insegnamenti dell’allenatore».
Partito Stoytchev non si era aperta la possibilità di rimanere? «In realtà sì, ma io avevo perso entusiasmo e ho lasciato intendere subito che volevo cambiare società. È molto bello giocare per un pubblico come quello di Modena, ma le pressioni sono enormi, perché si aspetta di vincere sempre».

Vi attende un campionato di livello altissimo, che obiettivi personali ti sei posto per la prossima stagione?
«Non c’è dubbio, sarà una SuperLega fantastica, un campionato come quelli di trent’anni fa, quando Modena, Milano, Treviso e Ravenna potevano contare su giocatori straordinari. Io darò il massimo per ritagliarmi uno spazio, ben sapendo di avere davanti due schiacciatori giovani ma molto forti come Kovacevic e Russell. Sul piano tecnico posso ancora imparare tanto, il fondamentale nel quale ho più strada da percorrere è sicuramente il muro».

Bruno Da Re ha poi fatto il punto sul mercato della Trentino Volley, non ancora concluso. «Ci mancano ancora un opposto e un libero - ha confermato -. In merito al primo stiamo valutando con Nelli se dargli l’opportunità di giocare da titolare o se tenerlo con noi (ma di fatto non è rimasto alcun posto libero nelle altre squadre di A1, ndr) e non abbiamo alcun piano B. In merito al libero, dopo aver permesso a Chiappa di giocarsi il ruolo da titolare a Siena, come meritava, sulle prime avevamo deciso di non cercare un vice Grebennikov, utilizzando in caso di emergenza qualche giovane di belle speranze come Leoni o Michieletto. Poi, però, ci abbiamo ripensato e aggregheremo all’organico uno dei ragazzi del nostro vivaio (probabilmente De Angelis, ndr)».

«Mi preme mettere in evidenza gli sforzi economici che il nostro club ha compiuto per costruire un organico di questo tipo, una squadra che giocherà in un torneo stellare, forse il più spettacolare mai visto in Italia. Ci attende una stagione appassionante e speriamo che il pubblico, anche chi non ha mai seguito la pallavolo, capisca che al PalaTrento da metà ottobre potrà vedere in azione i più forti giocatori del pianeta».

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