La Diatec espugna il PalaPanini al tiebreak

Grande vittoria ieri sera a Modena

di Maurilio Barozzi

Quando meno te lo aspetti, la Diatec Trentino estrae dal cilindro una prestazione di cuore, tecnica e tattica e riesce a battere Modena al PalaPanini per 3-2. Una vittoria che in pochi avrebbero pronosticato, vista come era andata solo pochi giorni fa la finale di Coppa Italia che le due squadre si erano disputate. E invece...

Tutto è cominciato tra bandiere e cori entusiasti dei modenesi. L'euforia per la Coppa è al massimo e il palazzetto è un monocromo giallo. Tutti sbattono palloncini, sventolano bandierine e hanno polmoni buoni per i fischi ai giocatori trentini. Quelli di Modena, viceversa, sono tutti biondo canarino. Tante teste gialle a onorare una scommessa fatta alla vigilia della Coppa Italia: se vinciamo, ci ossigeniamo. Detto, fatto.

In campo, entrambi gli allenatori aggiustano le loro formazioni rispetto a quelle titolari domenica. Radostin Stoytchev preferisce cominciare con Oleg Antonov in banda al posto di Pippo Lanza; Angelo Lorenzetti lascia in panchina Nemanja Petric e offre spazio a Milos Nikic. E la mossa di Lorenzetti dà ancora più incisività a un attacco che già gira a mille. Ervin Ngapeth pare non essere mai uscito dal campo, e come lui Luca Vettori e Lucão: tutti e tre micidiali e infallibili in attacco, orchestrati da Bruninho che trova sempre la soluzione adatta al momento.

I trentini sono in campo ancora visibilmente rintronati dalla botta subita domenica. Tine Urnaut ha un impatto disastroso sulla gara e, in tre punti, prima sbaglia la battuta e poi subisce un mezzo ace da Piano. In compenso, il braccio di Sebastian Solé è caldo e Mitar Djuric ha grinta da vendere. Così, piano piano, la Diatec cerca di entrare in partita nonostante il primo set sia compromesso da alcuni pasticci in ricezione e da una colossale ingenuità di Urnaut che vanifica un quasi ace di Antonov toccando la rete. Se Modena è quella tonica di domenica, Trento non è scesa in Emilia per stare a guardare.

E così, dopo il 25-20, si cambia campo e si cambia partita. Trento spinge di più in battuta e trova qualche risposta positiva e anche dall'altra parte della rete i giocatori smettono per un attimo i panni dei marziani: Lucão sbaglia due attacchi tirando il pallone fuori di un metro e soltanto Vettori pare in grado di mantenere l'intensità dell'inizio. Con la battuta che morde, anche il gioco dei trentini si scioglie. Il muro lavora molto meglio, toglie qualche certezza ai modenesi e Urnaut esce dalla buca che gli avevano scavato attorno nel primo set. Lo sloveno offre un contributo importante in attacco e in battuta anche se il mattatore trentino è sempre Djuric, inesorabile ogni volta che Simone Giannelli gli alza il pallone. Un salvataggio di piede di Urnaut quando ormai la palla sembrava già a terra spinge l'entusiasmo ai trentini che finalmente cambiano volto. Anche la battuta di Antonov entra in coppia e Trento va a prendersi il secondo set lasciando Modena esterrefatta. Cosa sta succedendo? Sembrano chiedersi. Sotto pressione, Bruninho perde lucidità e i suoi attaccanti ne risentono. Comincia a riempirsi anche la casella degli errori di Vettori e Ngapeth è tenuto a bada, ben distante dalla rete. Quando Trento gioca così, diventa difficile imbrigliarla. Modena smarrisce il servizio e così Giannelli e Djuric inseriscono il turbo, trascinando tutti in un vortice agonistico fino al 17-25.

Il Palapanini diventa una bolgia infernale perché i tifosi non ci stanno a vedere i loro biondi cherubini presi a pallonate. Djuric prende fiato e Modena ne approfitta per scivolare subito a più quattro. Tra fischi e ululati, anche gli arbitri vanno in tilt e perdono il controllo dei giocatori e del campo, mentre i gialli di Modena ritrovano tutta la fiducia che avevano smarrito nel terzo set. E si guadagnano il tiebreak.

Nella battaglia finale Giannelli si esalta a muro contro Ngapeth: regala un break ai suoi e soprattutto ridà fiducia a tutta la squadra. Mentre Ngapeth cala, Djuric torna a fare la voce grossa e anche Filippo Lanza, entrato nelle ultime fasi di gioco, trova il guizzo per murare Vettori e chiudere la partita. Nonostante la «versione cherubina», Modena subisce la seconda sconfitta del campionato, sempre dalla Diatec. Trento è ancora viva.

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