Mattarella esalta gli azzurri reduci dalle Olimpiadi

I Giochi della pace e delle donne che «hanno fatto fare bella figura all’Italia». Festa al Quirinale per le medaglie azzurre delle Olimpiadi e Paralimpiadi di PyeongChang: con la cerimonia di riconsegna al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, della bandiera autografata dai campioni di neve e ghiaccio si chiude la parentesi a cinque cerchi coreana. Con l’oro al collo la portabandiera Arianna Fontana ha riaffidato alle mani del capo dello stato il tricolore che lo stesso Mattarella aveva consegnato lo scorso 18 dicembre alla campionessa dello short track.

«Bentornati al Quirinale: complimenti, avete vissuto un’esperienza di straordinaria intensità che non è stata solo un evento sportivo ma un’occasione di pace e lo si è visto - le parole del presidente Mattarella agli azzurri -. Il Tricolore con le vostre firme è un bellissimo ricordo e il segno che avete rappresentato con grande prestigio il nostro Paese».
Tre ori, conquistati da tre grandi donne: Arianna Fontana, Sofia Goggia e Michela Moioli, presenti al Quirinale per ricevere i complimenti della massima carica dello stato.

«Imprese femminili, un bel dato che deve incoraggiare le ragazze del nostro Paese a impegnarsi ancora di più. Siete stati un modello di comportamento, un paradigma di vita. Vi abbiamo seguito, non sempre in diretta visto il fuso orario e ci avete emozionato. Uno spettacolo offerto da tutti, perché questo è il valore dello sport, quello di essere squadra».

«L’Italia è uscita a testa alta da questi Giochi e non solo per i risultati ottenuti - ha detto il presidente del Coni, Giovanni Malagò -. I nostri rappresentanti hanno fatto una bella figura e sono stati un esempio  per i comportamenti assunti che vanno oltre le medaglie vinte. Siamo orgogliosi di essere qui e di essere italiani».

E gli azzurri (Fontana, Cecilia Maffei, Lucia Peretti e Martina Valcepina (Short Track), Federica Brignone e Sofia Goggia (Sci alpino), Lukas Hofer, Dominik Windisch, Lisa Vittozzi e Dorothea Wierer (Biathlon), Moioli (Snowboard), Federico Pellegrino (Sci di Fondo), Nicola Tumolero (Pattinaggio di Velocità), e i medagliati paralimpici trentini Giacomo Bertagnolli-Fabrizio Casal (Sci alpino) e Manuel Pozzerle (Snowboardcross) hanno sfilato davanti al capo dello stato premiati con una medaglia d’argento. «Partivamo da uno zero di Sochi, ci siamo fatti onore. Sappiamo che quanto questi ragazzi hanno saputo fare sulle nevi e sul ghiaccio è stato qualcosa di straordinario» ha detto il presidente del comitato paralimpico, Luca Pancalli. «Il messaggio che lo sport sa dare è universale - il saluto del ministro dello sport del governo dimissionario, Luca Lotti - e lo dimostra la stretta di mano tra le due Coree.

Siate orgogliosi perchè l’importante è non arrendersi mai: le vostre storie che così si portano avanti i valori del nostro paese e della nostra bandiera». «Il tricolore mi ha dato una carica pazzesca» ha detto la Fontana con cui Mattarella si è intrattenuto a lungo. Per l’olimpionica ora vacanze e riflessioni sul futuro: «Non c’è fretta, mi prendo del tempo».
La regina della neve, Sofia Goggia, nonostante l’oro nella discesa, resta con i piedi per terra: «Io portabandiera? Non ci penso c’è gente che ha vinto più di me. Tra quattro anni si vedrà, ora mi godo questi risultati e la pace con me stessa».
Sui Giochi della pace e delle vittorie rosa cala ora davvero il siparIo. Prossima fermata tra quattro anni Pechino.

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