Finalmente Dorothea Bronzo nella staffetta mista

Ventidue minuti di attesa al parterre in un’angoscia crescente e poi un urlo liberatorio: la staffetta mista di biathlon è medaglia di bronzo ai Giochi Olimpici di Pyeongchang. Il terzo posto è arrivato al termine di un finale thrilling, nel quale i giudici hanno respinto un ricorso della Germania sulla volata decisiva.

Un epilogo di gara ad altissima tensione. Fianco a fianco Dominik Windisch e il tedesco Arnd Peiffer, rispettivamente bronzo e oro nella sprint, sono piombati sul rettilineo che porta al traguardo. L’azzurro ha preso un leggero vantaggio e si è spostato verso destra, inseguito ad un’incollatura dall’avversario che non è riuscito a recuperare lo scarto.

Italia terza e Germania quarta. Ma la «volata» ai tedeschi non è andata giù e subito è scattato il ricorso. In un crescendo di tensione gli atleti sono rimasti nel parterre ad attendere il verdetto della giuria, che ha dato ragione agli azzurri. È lo stesso Windisch a raccontare lo sprint contestato: «È stato tutto molto veloce, arrivavo dalla discesa ed ero davanti al tedesco, ho scelto una linea ma non ho danneggiato la sua sciata. Avevo già studiato quel sorpasso in curva, lo avevo provato durante la mass start».

La staffetta italiana è stata perfetta. Lisa Vittozzi ha chiuso la sua frazione al primo posto (con zero errori al poligono), Dorothea Wierer ha tenuto, nonostante qualche imprecisione nel tiro in piedi, così come Lukas Hofer, che ha consegnato il testimone a Windisch in seconda piazza con un ritardo di 30 secondi dal battistrada. Italia, Francia, Norvegia e Germania, in quattro per tre medaglie. La vittoria finale è stata subito ipotecata dal fuoriclasse francese Martin Fourcade, che ha recuperato e fatto il vuoto rispetto agli avversari.

L’ultimo poligono è stato decisivo, con il norvegese Svendsen che è filato via e il tedesco Peiffer in difficoltà.
Quest’ultimo e Windisch si sono trovati appaiati negli ultimi 500 metri e si sono giocati il bronzo allo sprint.

«Il ricorso dei tedeschi non è stato giusto - tuona Dorothea Wierer - e non dovevano fare una cosa del genere. Sono i tipici tedeschi». Poi aggiunge: «Vincere il bronzo con la staffetta mista è ancora più bello, ci alleniamo insieme e viviamo come una famiglia, siamo una bella squadra e abbiamo creato un bel clima. Io, Lukas e Dominik ci conosciamo da quanto avevamo 10 anni, poi è arrivata anche Lisa».

Gongola la Vittozzi: «Sono felice che sia finita così, ero molto gasata al via e volevo a tutti i costi la medaglia. Alla fine eravamo io e Dorothea, non sapevamo cosa fare, c’era l’incubo di arrivare di nuovo quarti, l’attesa per l’esito del ricorso dopo aver gioito è stata una mazzata». Chiude Lukas Hofer, ribadendo che «è stata una situazione difficile, ci hanno fatto aspettare a lungo prima di confermare il risultato, poi è stata un’emozione molto forte. La medaglia di squadra è importante per tutto il biathlon nazionale».

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