Flachau, Shiffrin cede vince Frida Hansdotter

Mikaela Shiffrin non vince nello slalom speciale notturno di Flachau. Già questa è una notizia visto che l’americana è la dominatrice di questa disciplina e che invece a Flachau a si è dovuta accontentare di un terzo posto.

Il successo è andato alla svedese Frida Hansdotter - 31 anni e quarto vittoria in carriera - in 1.51.40. La scandinava ha dominato una gara gelata: dieci gradi sotto zero nella prima manche e 13 sotto nella seconda. Il tutto con una neve secca ed aggressiva ed una pista piena di grosse gobbe ed impegnativi cambi di pendenza.

Seconda meritatamente si è piazzata la norvegese Nina Loeseth in 1.51.98 mentre il terzo posto ex aequo è andato a Shiffrin ed alla svizzera Wendy Holdener in 1.52.18 L’Italia ancora una volta ha invece avuto poco da dire in questa difficile gara ed in questa disciplina che continua ad essere ostica nonostante qualche recente ma ancor troppo debole segnale di una qualche ripresa.

Uscita per un errore Irene Curtoni nella seconda manche, solo due azzurre sono così rimaste in classifica: la trentina Chiara Costazza 12/a in 1.54.24 e l’altoatesina Manuela Moelgg 16/a in 1.54.84.
Così inevitabilmente l’attenzione è di nuovo tutta concentrata sulla n. 1 al mondo. Shiffrin, pur con tracciato disegnato da un tecnico della sua squadra, ha sbagliato la prima manche sciando troppo aggressiva su una neve che invece richiedeva morbidezza per non far incidere troppo gli sci e trovarseli quasi imprigionati dalla neve gelata. Ha così accumulato un ritardo di 1 secondo e 38« per lei impensabile.

Nella seconda lo ha capito, ha fatto una grande manche ma è solo risalita dal quinto al terzo posto: meglio di niente, è certo. Tanto più che MIkaela ha comunque ancor piu» consolidato il suo primato in classifica generale portandolo a 1.008 punti contro i 643 della svizzera Lara Gut finita fuori già nella prima manche.
La coppa del mondo passa adesso nella vicina Altenmarkt- Zauchensee: sabato discesa e domenica combinata tra supergigante e slalom.

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