Elettrico e Jesenko trionfatori della Leggendaria Charly Gaul

La Leggendaria Charly Gaul ha quel qualcosa di mitico e regale. Mitico perché ricorda una delle storie più belle del ciclismo di un tempo. Regale perché sicuramente la gara trentina è una delle regine delle granfondo nazionali e internazionali e perché a vincerla, ieri, è stato il “principe delle granfondo”.

Così ama definirsi Tommaso Elettrico, che dopo aver vinto una settimana fa l’altrettanto mitica Maratona delle Dolomiti, ieri ha concesso il bis. Era il favorito, ma di gente che ci sa fare ce n’era un bel manipolo e si è visto quando i migliori hanno aperto una fronda sulla salita dopo Aldeno, le prime rampe per arrivare alla prima battaglia del Bondone, una decina ben decisi a ghermire il podio. Ma la gara si è delineata, come doveva essere, sulla rampa vera del Bondone, prima da Cadine a Sopramonte e quindi da Candriai a Vason. Davanti a tutti la “lepre” Terzi, dietro quattro levrieri di rango. Qualche piccola scaramuccia fino all’ultima curva di Vason. Il Principe come una scheggia è partito a razzo ed ha bruciato il colombiano Rivera, Castelnovo ed il vincitore 2018 Cini.

Charly Gaul, sulle tracce della leggenda



Questo l’epilogo dell’affascinante e partecipata Leggendaria Charly Gaul: 141 km e 4.000 m/dsl, partita alle 8 dal salotto di Trento con una Piazza Duomo affollata di pedali. Da Trento a Pressano il gruppone si è sfilacciato, poi dalla discesa della Val di Cembra i più arditi hanno cercato di allungare. E chi se non un cembrano poteva andarsene? È stato un bel momento di gloria per Davide Gottardi, che era in testa anche a Trento. Poi sul Bondone è stato raggiunto da Surian, Calliari e Pomoshnikov. Questi sono stati i protagonisti della mediofondo, col russo che ai 3 km dalla vetta ha steso gli avversari. Spuntato dal nulla ha sverniciato chi era in fuga per tutta la salita. Pomoshnikov deve aver imparato bene dal suocero Orlando Pizzolato, ex maratoneta,che di allunghi se ne intende. Dunque podio con Pomoshnikov su Surian e sul trentino Calliari, quarto Gottardi.

Giallo-rosa per le donne. Sul traguardo ci si aspetta la volata, alimentata dagli incitamenti degli speakers Paolo Savoldelli e Barbara Pedrotti. Ma la nonesa Jessica Leonardi e l’aquilana Chiara Ciuffini gelano tutti. Ai 50 metri si danno la mano, le alzano insieme e arrivano appaiate, ma proprio appaiate. Stesso tempo (2h21’48) ma la classifica ingenerosa dà la vittoria alla Ciuffini, ma sta bene ad entrambe. Poi si saprà che la trentina ha avuto un problemino tecnico e la Ciuffini non ha voluto infierire e l’ha aspettata: bella questa storia. Sul podio anche la navigata Cappiello.

Dopo l’allungo di Gottardi, i concorrenti che al ponte di San Lorenzo avevano tirato dritto in direzione sud hanno iniziato le strategie di gara. Abbiamo detto che un drappello di una decina di concorrenti ha preso il largo sulla prima salita, ma dietro le scaramucce si sono moltiplicate, ben sapendo che occorreva risparmiare energie per gli ultimi chilometri, quando i tornanti prima di Vason fanno davvero male ai muscoli.

Una gara che ha in pratica toccato il territorio di ambito della Apt Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi, da sempre in prima fila nell’organizzazione, e “vigilata” on the road e dall’alto dalle telecamere di Rai Sport per una lunga diretta e quindi differita con in studio tanti bei personaggi (Francesco e Aldo Moser, Cristian Zorzi, Marino Basso, Alessia Piccolo), coordinato da Gianfranco Benincasa di Rai Trento.
La scossa finale all’insegna di Tommaso Elettrico ha messo a terra le speranze di Rivera, colombiano, di Castelnovo, molto attivo negli ultimi chilometri, e di Cini. Quinto l’altoatesino Michael Spoegler, primo dei regionali.

La gara femminile non ha storia: la slovena Erika Jesenko ha messo tutte d’accordo fin dalle prime battute. Al primo inclinarsi del percorso, verso la Val di Cembra salendo da Pressano, ha ingranato la quarta e… tanti saluti. È lei a vincere con 5h2’43”, su Manuela Sonzogni, 45 kg di potenza, lei che era al rientro da un lungo e volontario digiuno agonistico. Terza Simona Parente e quarta Christina Rausch del team trentino Brao Caffè Unterthurner, recente vincitrice della Sportful e della Maratona delle Dolomiti.

Tutto qui? No, i due tracciati sono stati animati fino a tardo pomeriggio: Hervè Moni ha chiuso gli arrivi alle 16.29, segno che ha pedalato per 8h29’. Complimenti anche a lui!

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