Giro d'Italia, oggi tappa piatta Ravenna-Modena, Conti tranquillo

Dopo la giornata di riposo, oggi il Giro d’Italia riprenderà con la decima tappa, la Ravenna-Modena di 145 chilometri.

Frazione perfettamente piatta, prima delle due consecutive, che attraversa la Pianura Padana. Lunga serie di strade diritte ampie, ma intervallate da tutti i tipi di arredo urbano negli abitati e dalle strutture complementari alla circolazione come rotatorie, spartitraffico e dossi lungo l’intero percorso.

La maglia rosa indossata a San Giovanni Rotondo, in una delle enclave della cristianità, a pochi passi da dove riposa Padre Pio, il santo degli sportivi.
Quel giorno, Valerio Conti salì alla ribalta dello sport nazionale, permettendo all’Italia di risalire sul tetto del Giro dopo poco meno di tre anni dal trionfo di Vincenzo Nibali a Torino.

Da mercoledì a domenica, Valerio Conti è sempre in rosa. Ieri aveva un solo obiettivo, nella crono disputata ieri da Riccione a San Marino: difendere quella maglia indossata quasi per caso.
Fatto. Il ritardo di 3’34« accusato nei confronti del vincitore di tappa, Primoz Roglic, gli ha permesso di restare sul tetto del Giro d’Italia di ciclismo. La sua resta una prova da incorniciare, se rapportata a quella di altri due big favoriti per il podio (se non addirittura per il successo a Verona) come l’inglese Simon Yates e il colombiano Miguel Angel Lopez, che hanno pagato rispettivamente 3’11» e 3’45« a Roglic.

Salvo clamorose e impreviste sorprese, Conti resterà in rosa almeno fino a giovedì.

«Ho cercato di gestirmi al meglio - ha detto il romano oggi, in conferenza stampa, in occasione del giorno di riposo della corsa -. Dalla macchina mi davano i tempi di chi era più pericoloso, ero tranquillo e concentrato. Avevo delle pressioni, ma penso di averle gestite bene, limitando peraltro i rischi. Il finale è stato molto complicato, perchè pioveva talmente forte che non vedevo nulla. Cosa succederà adesso? Finchè potrò, fino a quando gambe e cuore me lo consentiranno, difenderò il primato».
Conti confessa di »«vivere alla giornata» e di essere lusingato per «avere regalato la prima maglia da leader di un grande Giro alla UAE Emirates».

«Dovrò lottare ogni giorno - spiega - questo è certo. Non penso a quando potrei perdere la maglia ma, il giorno in cui dovesse accadere, punterei ad altri traguardi. A un piazzamento di prestigio, per esempio. Non è poco».

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