Su e giù dalle Dolomiti per il Giro d'Italia

La 15/a tappa del 101/o Giro d’Italia di ciclismo, da Tolmezzo (Udine) a Sappada (Udine), lunga 178 chilometri, propone un’altra ‘scorribanda' nell’estremo nord-est, fra il Friuli Venezia Giulia e il Veneto, visto che la corsa interesserà anche la provincia di Belluno. Il ritrovo di partenza è fissato in piazza XX Settembre, il via dalla Statale 52, alle 12,20. L’arrivo è posto sulla Strada regionale 535 ed è previsto fra le 17 e le 17,30.

Quella di domani è la classica tappa dolomitica in continuo saliscendi e con un solo tratto «leggero» nel lungo falsopiano verso Cortina d’Ampezzo (inedito da questo versante, con pendenze per lunghi tratti superiori al 10 per cento) e Costalissolo, dove c’è un’altra salita inedita, breve ma molto ripida. Dopo la discesa su San Pietro di Cadore partirà la lunga risalita verso il Piave fino al traguardo di Sappada. Quattro i Gran premi della montagna.

Il primo dopo 48,4 chilometri, sul Passo della Mauria, a 1.301 metri (3/a Categoria) d’altezza; il secondo dopo 110,6 chilometri, sul Passo delle Tre Croci, a 1.805 metri (2/a Categoria): si tratta di una salita lunga 12,150 chilometri, con una pendenza massima del 12 per cento, che prevede anche il passaggio dal bivio Misurina-Auronzo; la terza si trova dopo 146,9, sul Passo Sant’Antonio, a 1.470 metri (2/a Categoria): la salita è lunga 8.350 e presenta una pendenza massima del 15 per cento; la quarta e ultima si trova dopo 160,6 chilometri, a Cistalissoio, nel Bosco dei Giavi, a 1.300 metri 2/a Categoria): si tratta di un’ascesa lunga 3.750 metri e presenta una pendenza massima del 14 per cento. Si sale anche negli ultimi 10 chilometri di corsa, con pendenze attorno al 9 per cento fino all’abitato di Sappada, dove la strada spiana proprio agli ultimi mille metri.

Due come sempre i traguardi volanti di giornata: dopo 75,6 chilometri, a Valle di Cadore; dopo 102,7 chilometri, a Cortina d’Ampezzo. Tolmezzo è all’esordio come tappa del Giro, che approdò a Sappada nel 1987, quando vinse l’olandese Van der Velde.

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