Giro d'Italia, a Peschici il trionfo di Gorka Izagirre

Il 100° Giro d’Italia s’accende nell’ultimo dei due arrivi in Puglia e ai piedi del Blockhaus, che domani emetterà i primi verdetti, regalando il successo dell’ottava tappa a Gorka Izagirre, spagnolo e gregario di Nairo Quintana nella Movistar.

Bellissimo il percorso che, da Molfetta (Bari), ha portato i corridori a Peschici, in provincia di Foggia, in uno scenario da togliere il respiro, a picco su un mare che più azzurro non si può, in un turbinio di colori e passione, affetto e calore. Soprattutto negli ultimi 5 chilometri c’è stata grande battaglia, con strappi da grande classica del nord e repentini cambi di direzione del percorso.

Uno spettacolo autentico.

In quattro si sono avvicinati alla zona del traguardo: Luis Leon Sanchez, Giovanni Visconti, Gorka Izagirre e Valerio Conti, che è stato però sfortunatissimo, dopo avere accarezzato a lungo il sogno di vestire addirittura la maglia rosa, rimasta sulle spalle del lussemburghese Bob Jungels, ancora una volta. Il corridore della UAE Emirates avrebbe pure potuto regalare la prima vittoria all’Italia, ancora a digiuno in questo Giro celebrativo, ma è finito a terra, all’uscita di una curva a gomito, che ha sbagliato ad affrontare, stringendosi troppo sulle transenne.
L’impatto con la strada non è stato particolarmente violento e Conti, come istintivamente fanno tutti i corridori finiti a terra, ha subito pensato a rialzarsi, ma uno scarpino gli è rimasto impigliato nella bici. Morale: addio sogni di gloria.

Peccato, perchè a lungo era riuscito a toccare con mano la maglia rosa, a indossarla con il pensiero. La fuga decisiva è partita a 33 chilometri dall’arrivo, allorchè da un gruppo di 16 fuggitivi si sono sganciati in cinque: Conti, Visconti, Sanchez, Izagirre e l’austriaco Gregor Muhlberger. Ai +7 chilometri dall’arrivo, sono partiti Visconti e Izagirre, offrendo un aperitivo del duello Bahrain Merida-Movistar, le squadre di Nibali e Quintana, i due attesi protagonisti della tappa di domani, ma sono stati risucchiati nel successivo tratto in discesa sia da Sanchez che Conti. I quattro, in un derby quasi dal sapore calcistico Italia-Spagna, si sono presentati agli strappi finali con circa 40« di vantaggio sul resto del gruppo, dal quale a un certo punto si era staccato Mikel Landa (altro spagnolo), provando a raggiungere i fuggitivi.

Lo spagnolo, che lavora per il capitano Geraint Thomas, ha messo in mostra una condizione ottimale e domani, nel secondo arrivo in salita (ma, attenzione: il Blockhaus è nettamente più duro dell’Etna) bisognerà fare i conti anche con lui. Landa è stato ripreso a 5 chilometri dalla fine, pertanto la sua iniziativa è tramontata.

La classifica generale è rimasta sostanzialmente invariata, nella casella successi degli italiani campeggia ancora lo zero e il Giro va avanti. Domani il primo esame duro, una salita che esige attacchi e che non è mai stata avara di spettacolo, colpi di scena, iniziative. Come nel 2009, quando vinse Pellizotti (poi squalificato) - che oggi è in squadra con Nibali - davanti a Garzelli, accusato allora di avere risposto ai continui attacchi dell’enfant du pays Danilo Di Luca, a caccia a sua volta della maglia rosa indossata da russo Denis Menchov. Dal Giro del centenario al 100/o Giro d’Italia, si aspetta ancora il respiro del gigante della Maiella.

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