Claudia Morandini, «mammola in bicicletta» Segue l'esempio del marito Matteo Trentin

Mentre il suo compagno di vita, Matteo Trentin, sta sudando in Portogallo nella gara a tappe della Volta dell'Algarve, anche Claudia Morandini ha iniziato a dedicarsi al ciclismo. Lo racconta in un suo blog. 

«In queste fresche giornate di febbraio - scrive - non a tutti viene la voglia di uscire in bicicletta, specialmente se non fa parte del proprio lavoro ma deve essere un hobby piacevole. Comincio ora a sentire l'inizio della primavera sulla pelle. Oggi è stata una giornata in cui più di altre ho capito perché adoro andare in bici ogni tanto. Mi sono sentita una “mammola in bicicletta”. Per capirci, io non ho il contachilometri sul manubrio, non ho cardio frequenzimetro, i numeri non esistono. Non so quanti chilometri faccio, rimango in sella finché ho tempo. Non ho la fascia del cardio, appena sono cotta mi fermo! Mi fermo spesso a fare foto del paesaggio e se arrivo in un paese mai visto prima scendo dalla bici e faccio la turista. Ecco al posto del contachilometri immagino di avere una crostatina del Mulino Bianco! Quando i ciclisti veri mi sorpassano in salita mi salutano sempre, non ho neppure il tempo di rispondere e sono già a 100 metri da me. Allora mi accorgo che sono proprio un chiodino, ma io non ho fretta!»

«Ho tutto il tempo - racconta l'ex sciatrice azzurra - di godere del paesaggio, ho tutto il tempo soprattutto di andare in riunione con me stessa. La bici mi stimola ad essere creativa, a vedere le cose più chiare. Capita che non ci vada per giorni poi vedo mio marito che lo fa di mestiere prepararsi e mi dice “vai a pedalare che è bellissimo”. Per una mamma che lavora ritagliarsi quelle due ore per uscire in bici a volte sembra impossibile ma quando torno vedo che la mia famiglia è più serena, perché io sono serena e tranquilla. Lascio andare tutte le tensioni e i pensieri negativi sulla strada e rientro rigenerata e piena di entusiasmo. Questo per me è la bicicletta. Nessun numero, nessun limite, nessuna prestazione. La libertà di sentirsi e sentire l’ossigeno che circola ovunque, specialmente nella testa!». 

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