Nibali tra obiettivi 2016 e paura del terrorismo

Giro, Tour e Olimpiadi. Sono questi, non necessariamente nell’ordine, gli obiettivi fissati da Vincenzo Nibali per la stagione prossima.

Lo ha spiegato il campione siciliano nel corso della premiazione voluta da Fsa, uno dei suoi principali sponsor, che ha voluto ringraziarlo per l’ennesima stagione da protagonista. «Non abbiamo ancora parlato con i direttori e i manager della squadra della prossima stagione, lo faremo molto presto nel ritiro di Montecatini, ma credo che dovrò distribuire le forze su Giro, Tour e Olimpiadi - ha spiegato lo Squalo dello Stretto -. Penso al Giro dal quale manco da due anni, al Tour che resta la corsa più importante del mondo, ma anche alle Olimpiadi, manifestazione che ha un’importanza storica e simbolica e che voglio porre tra i miei obiettivi, anche se so benissimo che fa gola a tanti. Non ho ancora visto il percorso, ma credo che lo andrò a vedere al termine del Tour di San Luis a gennaio».

Programmi, quelli di Nibali, che rischiano di incrociarsi con quelli del compagno di squadra Fabio Aru. «Per la squadra i principali obiettivi stagionali sono i tre grandi giri. Io e Fabio Aru cercheremo di dividerceli al meglio, ben consapevoli che siamo entrambi pronti a darci una mano l’un l’altro a seconda delle occasioni che ci capiteranno davanti».

Quella che sta per iniziare dovrebbe essere la stagione del rilancio per Vincenzo Nibali, che per questo motivo ha perfino rinunciato alle vacanze per presentarsi al via nelle migliori condizioni possibili: «Diciamo che per me è stato un inverno nuovo. Più tranquillo rispetto agli scorsi anni, tanto che non sono nemmeno andato in vacanza. Al massimo mi sono concesso sette giorni per andare a trovare i miei in Sicilia. Per il resto mi sono risposato stando a casa e cercando di ricaricare al meglio le batterie».

 

La recente strage di Parigi fa paura anche al mondo dello sport e in particolare a quello del ciclismo, esposto al calore della gente. Così Nibali: «Effettivamente, come tutti, anche noi ciclisti abbiamo un pò paura, soprattutto se si pensa quanto possa essere esposto mediaticamente, e non solo, un grande giro. Sappiamo che possiamo correre dei rischi, per cui chiederemo maggiori controlli per tutelare la nostra sicurezza».

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