Iran: donne ammesse allo stadio per la nazionale ma non per le partite dei club

A Teheran l’attesa dell’evento è davvero palpabile. Dopo l’annuncio del mese scorso del governo di Hassan Rohani di voler rimuovere il divieto della presenza femminile negli stadi, per i match della nazionale, sta per infrangersi un tabù quarantennale iniziato con la fondazione della Repubblica islamica. Quella di oggi è infatti la prima partita di calcio alla quale potrà assistere anche il pubblico femminile. E sono attese circa 3.500 donne tra gli spalti.

La svolta, che non riguarda però ancora le partite delle squadre dei club, è arrivata dopo le polemiche provocate dalla morte della tifosa Sahar Khodayari, che si era data fuoco per il timore di tornare in carcere. La donna infatti era stata fermata lo scorso 12 marzo allo stadio Azadi di Teheran, travestita da uomo per seguire la partita della sua squadra del cuore, l’Estghlal, allenata dal tecnico italiano Andrea Stramaccioni. E si era anche fatta un selfie, per il quale è stata soprannominata ‘the blue girl’. Ma venne arrestata e portata in nel carcere femminile di Gharchak Varamin, considerato tra i peggiori per le condizioni di vita imposte ai detenuti. La giovane donna, terrorizzata all’idea di venire condannata, aveva preferito togliersi la vita.

La Fifa aveva ribadito nelle scorse settimane la richiesta a Teheran di eliminare il divieto per le donne di assistere a qualsiasi partita di calcio. Ma per ora il via libera è stato dato solo ai match della nazionale.

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