Alice Parisi, una trentina in azzurro «È un sogno diventato realtà andare ai Mondiali in Francia»

di Stefano Parolari

Un sogno. Così Alice Parisi, calciatrice trentina di serie A, centrocampista della Fiorentina, originaria della frazione di Marazzone del Bleggio Superiore, 28 anni, definisce la sua prossima partecipazione ai Campionati Mondiali di calcio femminile che si terranno dal 7 giugno al 7 luglio in Francia. L'Italia della commissario tecnico Milena Bertolini è stata inserita nel girone C assieme all'Australia, alla Giamaica e ad una delle favorite della competizione iridata, il Brasile di Marta, la campionessa per cinque volte premiata con il Pallone d'Oro in rosa.

Alice, come affronterete questa avventura agonistica. L'Italia manca da vent'anni dal Mondiale, quali sono le sue sensazioni?

«Una realtà che si avvera - sottolinea l'esperta regista - e siamo pronte ad andare fino in fondo. Dobbiamo essere brave a stare lì con la testa affrontando ogni avversario con grinta. L'obiettivo è cercare un posto al sole perché è giusto pensare che quando si partecipa a un simile evento bisogna cercare il massimo risultato. Ci siamo meritate questa qualificazione e non dobbiamo mollare».

L'Italia debutterà nella fase a gironi il 9 giugno contro le australiane a Valenciennes (poi il 14 con le giamaicane e il 18 contro le brasiliane) e nei sei gruppi si qualificheranno le prime due classificate e le quattro migliori tra le terze. Quando inizierà il ritiro?

«A partire dall'8 maggio - continua Alice Parisi - ci saranno due settimane di preparazione nel centro tecnico di Coverciano e poi per una decina di giorni la squadra e lo staff si trasferiranno a Riscone di Brunico, in Alto Adige, per un ritiro in quota. Un traguardo importante per la mia carriera, al quale tengo molto. È dal 2007 che sono nel giro della Nazionale maggiore e la passata stagione ho dovuto saltare alcune partite dopo un infortunio contro l'Inghilterra (operazione alla gamba e rientro dopo qualche mese, ndr)».

Ha giocato ancora contro Marta, una delle migliori al mondo nel Brasile che incontrerete nel girone, una delle squadre che con gli Stati Uniti, campione in carica, è indicata quale maggiore indiziata a conquistare la finale.

«Quando giocavo nel Bardolino l'ho sfidata in un preliminare di Champions e lei era una delle giocatrici della squadra svedese dell'Umea. In questo Mondiale ci sono sicuramente squadre molto forti, il livello del calcio femminile in generale si è molto alzato».

Come giudica il valore e la qualità di questa nazionale italiana?

«La nostra ct Bertolini - continua Alice, che in azzurro ha conquistato nel 2008, proprio in Francia, l'oro all'Europeo Under 19 - ha lavorato bene sul gruppo e sul gioco. La nostra qualificazione non è certo arrivata per caso. C'è stata una metodologia di lavoro importante basata sull'equilibrio e sulla compattezza. Sono felice perché dopo l'infortunio sono riuscita a recuperare bene. Il nostro "team work" ha dato ragione a tutte noi e assieme abbiamo raggiunto l'obiettivo».

Con la Fiorentina - società con la quale gioca nella massima serie dal 2016 dopo sei stagioni all'udinese Tavagnacco e due alla veronese Bardolino - avete sfiorato lo scudetto, piazzandovi al secondo posto dietro la Juventus per un punto, e poi per un gol (1-2) avete ceduto alle bianconere in Coppa Italia.

«È stata comunque una stagione di club positiva perché abbiamo centrato con la squadra viola la qualificazione alla Champions. C'è stato un grande rammarico per non aver il traguardo tricolore. Abbiamo perso punti importanti negli scontri diretti e alla fine è rimasto un po' di amaro in bocca. Sicuramente abbiamo raccolto meno di quanto abbiamo seminato».

In questi mesi si è parlato molto del passaggio del calcio femminile dal dilettantismo al professionismo. Lei cosa ne pensa?

«Penso che dovrebbe maturare questa decisione - spiega la Parisi -; per me il pallone è un lavoro. Presto magari si arriverà ad avere lo stato di professioniste, quando magari ci saranno più squadre e più forze impegnate nel nostro mondo. Ci dovrebbe essere un giusto compromesso. Il dibattito è aperto ed è giusto che il nostro movimento abbia spazio».

L'interesse verso il calcio in rosa è sicuramente aumentato. Le televisioni hanno iniziato a trasmettere molte partite di campionato (Sky) con servizi particolari e la Rai ha acquisito i diritti per trasmettere le partite del campionato mondiale di Francia.

«C'è più risonanza. Ma voglio aggiungere che si riempiono anche gli stadi per assistere alle partite femminili. All'Allianz Stadium per il match tra la mia Fiorentina e la Juventus c'erano 30mila spettatori. In Spagna il match tra Atletico Madrid e Barcellona ha visto sugli spalti circa 70mila persone».

C'è da trovare anche chi vuole investire. Si è parlato di sponsor da reperire e di altre squadre femminili dei grandi club, come già accade con la sua Fiorentina, la Juventus e il Milan di Carolina Morace, ex bomber azzurra.

«Il messaggio che deve passare è quello di credere nel calcio femminile. Bisogna trovare strutture e squadre per far crescere le ragazzine. Ce ne sono tante che, come me, si sono divertite fino ai 15 anni con le formazioni miste, poi occorre continuare».

Figlia di un allenatore trentino a livello dilettantistico, chiediamo ad Alice i suoi ricordi in Trentino, dove c'è anche chi - basti pensare al Clarentia Trento o all'Isera del presidente Alberto Sordo - crede nella crescita del pallone in rosa.

«Penso sempre quando iniziai a giocare in una formazione tutta al femminile. Fin dai 17 anni nelle giovanili del Trento e poi in A2. Quindi la promozione in serie A. Fu il primo palcoscenico importante per me. Apprezzo ancora tanto quanto fece per me mister Roberto Genta, che mi inserì in prima squadra in serie A (il debutto di Alice con il Trento il 15 settembre 2007 in trasferta contro la Torres, ndr). Sono sempre stata umile e ho lavorato tanto per stare ad alto livello anche in altre realtà extraregionali». Passione e sacrificio. La ricetta giusta. E ora per Alice c'è il Mondiale. Per nuove "meraviglie".


Alice Parisi è nata a Tione l'11 dicembre 1990. Centrocampista, ha iniziato a giocare nelle giovanili del Trento nel 2005, poi in A2 con le gialloblù contribuendo alla promozione in A. Dal 2008 al 2010 nel Bardolino in A: vince una Supercoppa italiana e lo scudetto nel 2008, anno in cui conquista l'oro nell'Europeo Under 19. Dopo due stagioni è ingaggiata nel Tavagnacco in A: vince con le udinesi per due volte la Coppa Italia. Nel dicembre 2013 è eletta miglior calciatrice italiana. Dall'estate 2016 fa parte in A della Fiorentina Women's. Presenze in Nazionale: 78.

 

comments powered by Disqus