Ronaldo a Dubai, ma pensa alla Champions

Dopo essere stato il grande protagonista del 2018, con il sensazionale trasferimento dal Real Madrid alla Juventus, anche il nuovo anno inizia sotto il segno di Cristiano Ronaldo. Se sui social il campione portoghese ha monopolizzato l’attenzione con i suoi festeggiamenti in compagnia della famiglia ma anche del compagno di squadra Cancelo, le sue dichiarazioni al quotidiano portoghese Record hanno destato dal torpore i tifosi bianconeri.

Mentre CR7 festeggiava a Dubai, presa d’assalto dai calciatori in cerca di caldo e riposo, Ronaldo ha ravvivato il ricordo del suo primo amore, lo Sporting Lisbona: «Chiudere la carriera in biancoverde? Non si sa mai». Spavento durato pochissimo: Ronaldo è saldamente al centro dell’attacco dei bianconeri e lo sarà ancora a lungo. I 14 gol realizzati in 19 partite dal capocannoniere della Serie A sono una prova d’amore che tranquillizzerebbe qualunque tifoso.

Da Dubai, dove nelle prossime ore potrebbe essergli assegnato un nuovo riconoscimento, il Globe Soccer Award per il quale è in concorrenza con Mbappè e Griezmann, il portoghese ha anche parlato del caso MeToo che lo ha toccato. «Le accuse di stupro sono state disgustose», ha ribadito tra un selfie in yacth con Georgina e una foto con mamma Dolores.

E se il futuro potrebbe essere nuovamente con la maglia dello Sporting Lisbona, a breve CR7 tornerà a vestire la maglia della nazionale portoghese, che dopo il Mondiale di Russia 2018 non ha più indossato per scelta condivisa con il ct Santos: «Quest’anno voglio tornare a disposizione per la nazionale» ha confermato, occasione da non perdere dato che proprio il Portogallo sarà tra le protagoniste della fase finale della Nations League. Creando così i presupposti per un nuovo trionfo, quantomeno per tentarlo, pane quotidiano per l’attaccante lusitano: «Non sono ossessionato dai premi individuali, la cosa più importante è aiutare la squadra a vincere e il resto viene naturalmente. Il mio 2018? Probabilmente, considerando tutto, è stato l’anno migliore della mia carriera».

Una Champions, una Liga, il secondo posto al Pallone d’Oro, mezzo scudetto conquistato con la Juventus e l’assalto alla quarta Champions consecutiva da strappare con la maglia bianconera: «Non deve essere un’ossessione vincere la Champions». Non farlo, però, sarebbe un vero peccato.

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