Milan, pari col Frosinone È sempre più crisi

Higuain spreca, Donnarumma e la Var salvano il Milan che può solo recriminare per un palo a Frosinone e poco altro. Allo «Stirpe» va in onda l’ennesima prova incolore della squadra rossonera che ormai vede la porta col lumicino (nonostante oggi Gattuso mandi in campo una squadra a trazione anteriore con Cutrone e Castillejo a sostegno del Pipita) e che rischia stasera di essere scendere sotto il momentaneo 4/o posto, in condominio con la Lazio, che il punticino le ha regalato. Reduce dalla sconfitta interna contro la Fiorentina, il Milan non ha dato l’idea di essere uscito dalla crisi (3 punti in 4 gare) che l’attanaglia ormai da tempo.

E nemmeno il ritorno al 4-3-3, vista l’assenza di Suso, regala certezze e concretezza là davanti dove Higuain continua nel letargo lungo ormai due mesi. Eppure i rossoneri erano partiti forti: al 3’ Cutrone ha un’occasionissima ma spreca tutto, con la conclusione che termina in out sulla destra; poi al 18’ ci si mette anche la sfortuna visto che il tiro di Castillejo si schianta sul palo. In questo primo quarto di gara si vede anche un buon Babayoko, il migliore dei suoi e un altro rispetto all’opaco inizio di stagione, ma anche lui via via come nelle precedenti partite si spegne, insieme a tutta la squadra alla distanza. I rossoneri devono così ringraziare prima Donnarumma, protagonista di tre ottime parate (soprattutto quella al 30’ pt su tiro angolatissimo di Ghiglione), e poi la Var (che ha annullato giustamente un gol di Ciano al 37’, per un fallo iniziato a centrocampo) se tornano a casa con un punto.

Merito comunque anche del Frosinone del neo arrivato Baroni (due punti in due partite) e del trentino Andrea Pinamonti (nella foto con Donnarumma) che con un solido 3-5-2 stoppa le iniziative dei rossoneri sulle fasce che di fatto neutralizzano ogni velleità da parte di Higuain: che all’89’ avrebbe l’occasione per sbloccare la gara ma la bella palla che gli arriva a porta aperta sul dischetto del rigore finisce in tribuna.
Nella ripresa Gattuso prova a scuotere i suoi modificando lo schieramento tattico (entreranno Conti e Laxalt per Calabria e Castillejo) ma senza frutto. Al 62’ anzi ancora il Frosinone a impegnare Donnarumma che poi nel finale si esalta ancora contro Ciano deviando in angolo. Ma in angolo ci finisce, dopo l’ennesima prova opaca, anche Gennaro Gattuso che porta a casa appena tre punti in quarto gare certo non impossibili (Torino, Bologna, Fiorentina e Frosinone) e su cui ragionerà adesso la dirigenza rossonera, combattuta tra scelte radicali e, più probabilmente, l’ultima spiaggia che si chiama Spal, sabato sera a San Siro.

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