Milan, prima la paura poi dilaga in Europa League

La goleada (5-2) non tragga in inganno, da salvare per il Milan c’è solo il risultato rotondo, che avvicina la squadra di Gattuso ai sedicesimi di Europa League. Non è una vera ipoteca ma avere a disposizione due risultati su tre per la trasferta del Pireo l’Olympiacos, sconfitto 1-0 dal Betis, diventa una bella polizza assicurativa.

Per oltre un’ora il Milan offre una prestazione sconcertante e per 17’ è addirittura in preda alla paura, sotto di un gol nella cornice desolante di San Siro (appena 15mila spettatori) contro una squadra di semiprofessionisti, a zero punti nel girone e senza più nulla da chiedere al torneo: i rossoneri, passati in vantaggio con Cutrone e poi rimontati da Stolz e Turpel, hanno bisogno del miglior Calhanoglu, spina nel fianco sui calci piazzati, di ben due autoreti (Cruz e Schnell) e infine del tap in di Borini per ribaltare il risultato ed evitare quella «figuraccia» profetizzata da Gattuso alla vigilia in caso di atteggiamento sbagliato.


E l’atteggiamento, soprattutto quelle delle seconde linee (Bertolacci e Halilovic su tutti), non può convincere il tecnico, che per disperazione deve gettare nella mischia l’illuminante Suso e trova insperata energia da Mauri («Arrivo da un periodo buio ma mi alleno sempre al massimo»). Nemmeno Higuain, in campo per la prima volta dopo il personale psicodramma vissuto contro la Juventus, sembra carico, nonostante Gattuso lo abbia spronato a diventare «leader»: l’argentino si limita ad un fortunoso assist per Cutrone e poi si adagia sul ritmo compassato dei compagni, che nel finale vedono uscire zoppicando Bakayoko per un colpo alla caviglia. Un nuovo allarme nella emergenza infortuni.

Le buone intenzioni del Milan si fermano proprio al gol (21’) del numero 63, arrivato al quarto centro in altrettante partite di Europa League. Il Dudelange infatti non soffre dietro e si rende pericoloso con alcune ripartenze poco precise: il pareggio è meritato e arriva al 39’ con un siluro di Stolz dopo una dormita di Bertolacci su corner. Nella ripresa San Siro si aspetta l’arrembaggio del Milan, colpito nell’orgoglio per aver subito la prima rete nella storia da un club di Lussemburgo, ma invece ecco lo shock: Bertolacci pasticcia, Zapata lo imita e Turpel fa secco Reina. Lo stadio diventa di ghiaccio e non solo per la temperatura polare di Milano: Gattuso ne ha abbastanza e sostituisce l’impalpabile Halilovic e l’irriconoscibile Bertolacci (beccato con fischi dal pubblico). Basta questo, unito alla qualità non eccelsa degli avversari, per suonare la carica: il 2-2 scaccia la paura e arriva con un deviazione sfortunata di Cruz su un traversone di Calhanoglu. La rimonta si completa al 70’ con una rasoiata del turco. Poi è tutta discesa: Schnell infila nuovamente Bennefoi (77’), poi Borini cala il pokerissimo (80’) dopo essere entrato da appena 46 secondi (diventa così il più veloce subentrato a segnare in questa edizione di Europa League). Ora alla squadra di Gattuso per continuare la corsa basterà non perdere al Pireo.

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