Verso il «nuovo» Milan nel segno di Paolo Maldini

Paolo Maldini e Umberto Gandini, una bandiera del Milan e un manager che ha lavorato per 23 anni nel club e conosce altrettanto bene i meccanismi della politica calcistica internazionale: sono le figure chiave a cui Elliott conta di affidare la gestione della squadra, per segnare subito un cambio di passo (anche con un aumento di capitale da 150 milioni) dopo l’uscita di scena di Li Yonghong, con una dirigenza di alto profilo, gradita con ogni probabilità a un potenziale acquirente.

L’ex capitano, che non ha trovato spazio come dirigente nella gestione Berlusconi-Galliani ed è corteggiato anche da Perform per commentare le partite della Serie A su Dazn, sarebbe pronto ad accettare l’offerta per diventare responsabile dell’area tecnica. Più o meno la stessa proposta declinata per i dubbi sulla proprietà cinese, quando un anno fa gliela propose Marco Fassone, l’ad il cui futuro è in bilico con Elliott. «Impegno, sacrificio e amore», sono i valori appresi nei suoi 25 anni al Milan, ha detto lo stesso Maldini in una breve clip pubblicata ieri su Twitter della International Champions Cup, torneo a cui parteciperanno in estate i rossoneri, organizzato da Charlie Stillitano, secondo rumor vicino a Stephen Ross, fra i soggetti statunitensi in corsa per l’acquisto del Milan, assieme alla famiglia Ricketts, Rocco Commisso e, secondo il Financial Times, anche Riccardo Silva, che nelle scorse settimane ha smentito di avere un ruolo nell’affare.

Ora dovranno vedersela con Elliott, che potrebbe rivendere il Milan nel giro di settimane, mesi o forse più, anche se Uefa e Fifa non vedono di buon occhio i fondi come proprietari. Intanto procede a ritmi serrati per prenderne possesso. Giovedì si riunirà infatti il consiglio di amministrazione rossonero che a sua volta convocherà l’assemblea degli azionisti del club, chiamata dopo 8 giorni a ratificare la nuova composizione del cda: non ne faranno più parte i consiglieri cinesi, e il fondo potrebbe sostituirne anche altri. Intanto Elliott ha modificato il board di Rossoneri Sport Investment Luxembourg, la holding con cui Li Yonghong controllava il Milan, inserendo gli stessi amministratori nominati ieri nella Rossoneri Champion Investment Luxemburg, società lussemburghese in testa alla catena di controllo costruita poco più di un anno fa dal cinese.

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