Mondiali, in Russia finisce la birra Arrivano i rinforzi dall'Austria

Mondiali oltre ogni pronostico anche per quanto riguarda il consumo di birra. In Russia, da giorni tanti bar e pub sono a secco e lamentano ritardi nei rifornimenti, e ora l’Austria corre in aiuto: in giornata sono partiti 20 tir dal birrificio Egger in direzione Russia.
La Russia è per antonomasia la patria della vodka ma naturalmente, visto il caldo, i tifosi delle varie nazionali di calcio preferiscono dissetarsi con altre bevande o con fiumi di birra. Gli organizzatori del Mondiale, però, non si sarebbero mai aspettati una tale richiesta e stanno rimanendo sprovvisti di birra.

A Mosca e dintorni, infatti, in tutti i bar, pub e ristoranti sono rimasti senza birra e sono stati costretti a chiedere dei rifornimenti extra visto che manca ancora molto alla fine del Mondiale. «Abbiamo finito la birra, non si beve altro», è questa la frase più ricorrente dai gestori dei locali e dai camerieri che non riescono a soddisfare le richieste dei tanti tifosi presenti in Russia. Il fornitore ufficiale di birra, però, ha annunciato che c’è il rischio concreto che si possa rimanere definitivamente a secco, a maggior ragione dal 30 giugno in poi quando si entrerà nella fase finale della competizione.

Per questo è già iniziato il colegamento con l’Austria. «Forniamo 840.000 lattine, ovvero 420.000 litri di birra, ma si tratta solo di una prima tranche», spiega l’amministratore delegato del birrificio Egger, Bernhard Prosser, al portale del quotidiano «Der Standard». Ogni giorno 100 tir lasciano lo stabilimento a Unterradlberg in Bassa Austria. Con il «ponte della birra» l’azienda punta di consolidare la propria presenza sul mercato russo.

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