Milan attende verdetto Uefa «trattateci come gli altri»

Il Milan si è difeso, elencando i motivi per cui riterrebbe ingiusta l'esclusione dalle coppe europee e chiedendo pari trattamento rispetto agli altri casi nell'era del Financial Fair Play. Non filtra però particolare ottimismo dopo le due ore di udienza a Nyon davanti alla Camera giudicante della Uefa che, probabilmente entro il fine settimana, deciderà se colpire il club con la sanzione estreme, come chiede l'accusa, ossia la Camera giudicante, oppure applicare pene meno dure.   

Soprattutto nel primo caso, sarebbe scontato il ricorso da parte del Milan al Tas di Losanna. E in fase di appello il club spera di poter contare su un nuovo socio, che permetterebbe a Li Yonghong di estinguere il debito da 303 milioni di euro con Elliott in scadenza a ottobre, l'elemento di incertezza che ha spinto la Camera investigativa a bocciare due volte nei mesi scorsi il Settlement Agreement. I tempi sono stretti, forse troppo. Il cinese avrebbe più tavoli aperti, ma ancora nulla è diventato concreto. Le trattative sono "in fase avanzata, si spera di chiudere entro metà luglio", avrebbe detto l'ad Marco Fassone all'associazione 'Milanisti 1899' spiegando che l'emissione di titoli per nuovi piccoli azionisti è sospesa "per non modificare la struttura dell'assemblea prospettata ai potenziali acquirenti".   

Intanto la carta del nuovo socio non è stata usata davanti alla Camera giudicante, nell'udienza in contraddittorio con quella investigativa. "Abbiamo scelto di andare per fatti certi, non per supposizioni e congetture. E speriamo che vengano valutati fatti certi e non congetture", ha chiarito Fassone, in Svizzera con la Cfo Valentina Montanari, l'avvocato e consigliere rossonero Roberto Cappelli e altri due legali, fra cui Andrea Aiello che ha seguito un anno fa l'acquisto del Milan, oltre al responsabile della comunicazione del club Fabio Guadagnini.   

Il Milan nella sua difesa è entrato nel merito dei numeri, della gestione corrente e della continuità aziendale che - è stato sottolineato dal fronte rossonero - è garantita da Elliott. "Chiediamo che il club sia valutato in coerenza con le decine di decisioni prese negli anni del Financial Fair Play. Abbiamo un pò la sensazione che il fatto di rimandare il nostro caso alla Camera giudicante sia differente rispetto a come sono stati trattati altri casi", ha puntualizzato Fassone, che si attende un verdetto "abbastanza veloce", pronto eventualmente a rivolgersi al Tas: "Se dovessimo valutare la decisione eccessivamente penalizzante la strada dell'appello è possibile". All'epilogo è legato il mercato. "Le sentenze possono modificare la disponibilità di budget - ha detto l'ad -. Abbiamo un piano A e uno B, con Mirabelli lavoriamo sotto traccia per non farci trovare impreparati".

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