Oggi in campo Spagna e Portogallo Il Mondiale si infiamma a Sochi

Dopo l'Olimpiade "bianca" di quattro anni fa, la più costosa della storia, Sochi ospita oggi una delle partite più attese della prima fase del Mondiale russo, quella tra Portogallo e Spagna. Sono le nazionali vincitrici delle ultime due edizioni degli Europei, e le loro sfide sono un autentico "Clasico" del calcio, non solo continentale. «Uniti per vincere il Mondiale»: il capitano della Spagna, Sergio Ramos, non usa mezzi termini. Le ultime 48 ore in casa Spagna sono state agitate con il ben servito a Julen Lopetegui e la panchina affidata a Fernando Hierro quasi al fischio d'inizio del torneo. «Noi giocatori siamo concentrati sulle cose di campo - ribadisce Ramos - niente ha cambiato o cambierà le nostre ambizioni. Ora dobbiamo voltare pagina e in fretta. Lopetegui è stato parte di questo Mondiale dalle qualificazioni. La Spagna deve essere superiore a qualsiasi cosa. Prima ci concentriamo sul mondiale meglio è».

A chi gli domanda se i giocatori abbiano in qualche modo inciso sulla decisione del presidente della federcalcio spagnola Rubiales di licenziare Lopetegui dopo l'annuncio del Real Madrid, Ramos risponde di no e aggiunge: «Non è il nostro modo di agire, queste cose le decidono altri, noi parliamo in campo.
Spogliatoio diviso? Noi vogliamo vincere il Mondiale. Certo è stata una situazione delicata, da capitano qualcosa in più degli altri sapevo, ma credo che ogni difficoltà sia una opportunità per crescere e ora siamo ancora più uniti e fare un passo alla volta».

L'avvicendamento in panchina non apporterà cambiamenti nella filosofia di gioco delle furie rosse. A confermarlo è lo stesso Hierro, catapultato in panchina da poco più di 24 ore: «Dobbiamo rispettare il lavoro fatto in queste settimane - le parole del neo ct - Domani (oggi, ndr) affrontiamo la nazionale campione d'Europa, abbiamo molto rispetto per loro è una delle squadre più forti del mondo ma ho piena fiducia nella nostra squadra. Siamo in un buon momento, siamo preparati e sappiamo cosa vogliamo. Abbiamo tre finali e la prima è già domani (oggi). Essere qui è un privilegio tutti dobbiamo divertirci, mettere passione e dare tutto.

Cambiamenti? Saranno pochi - conclude Hierro - sarà una Spagna riconoscibile, che vuole giocare bene, non cambieremo».
«Quello di domani (oggi, ndr) è un gran classico del calcio. Non mi attendo una Spagna rivoluzionata e tantomeno contraccolpi. Loro giocano allo stesso modo da dieci anni: hanno una identità precisa e non credo che con Hierro in panchina ci saranno grandi novità»: così il commissario tecnico del Portogallo, Fernando Santos, in conferenza stampa, a circa 24 ore dal match contro la Spagna, che andrà in scena a Sochi alle 20 (ora italiana).

«Ci siamo preparati bene, conosciamo i punti forti degli spagnoli ma anche le loro debolezze. Nessuno è perfetto. Rispettiamo la Spagna ma vincerà il migliore. Cristiano? È il nostro capitano ed è un giocatore straordinario, dentro e fuori lo spogliatoio.
Il Portogallo, però, come ho sempre detto, non è solo Ronaldo o Santos: una grande squadra, unita e compatta», ha aggiunto il ct dei lusitani.
«Il nostro stato di forma? Difficile rispondere a questa domanda. Mi auguro che da domani saremo al cento per cento ma non sarà facile: tutti i giocatori sono reduci da una stagione lunga e faticosa. Noi comunque abbiamo fatto tutto il possibile per essere al top e credo che faremo bene», ha concluso l'allenatore del Portogallo. «Domani battiamo la Spagna». Cristiano Ronaldo regala questa certezza al giornalista del quotidiano madrileno «AS» che lo accoglie all'arrivo del Portogallo a Sochi, la città dove i campioni d'Europa in carica affronteranno le «furie rosse» al Mondiale di Russia.

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