Milan ancora vincente L'Inter sempre più vicina

a scalata continua. Il Milan centra la quinta sconfitta nelle ultime sei partite battendo e agganciando una Sampdoria irriconoscibile, e pericolosa soltanto al 90', al sesto posto: la decide Bonaventura, dopo il rigore fallito da Rodriguez, San Siro applaude una squadra finalmente tonica, compatta e a tratti spettacolare. Esattamente l'opposto di quella che, esattamente un girone fa, con Montella alla guida, cadeva senza neanche abbozzare una reazione a Marassi. Il sesto posto, seppur in coabitazione, adesso è realtà. E, a voler sognare, non è poi così distante il quarto posto che significherebbe Champions: sette punti dall'Inter, otto se la Lazio domani dovesse battere il Verona. Non poteva sbagliare Gattuso e non lo ha fatto.

Montolivo per lo squalificato Kessie, tridente confermatissimo Suso-Cutrone-Calhanoglu, Calabria a destra. Proprio il giovane terzino sarà decisivo negli episodi clou di un primo tempo a forti tinte rossonere inaugurato dal colpo di testa centrale di Bonaventura murato da Viviano. Al 7', infatti, Calabria crossa incocciando il gomito di Murru, colpevolmente largo: chiaro il rigore, ma Rodriguez si fa ipnotizzare da Viviano, che para il terzo rigore in questa stagione dopo quelli respinti a Politano e Florenzi. Anzichè crollare, però, il Milan intensifica ritmi e fraseggi: la Sampdoria, con il consueto 4-3-1-2 (Ramirez dietro Zapata e Quagliarella), fatica a trovare le distanze e al 14' cade: sempre Calabria, innescato da Suso, palla perfetta per l'inserimento di Bonaventura che fa esplodere San Siro.

Il pallino resta saldo in mano al Milan, vani i tentativi di Calhanoglu e Suso, mentre al 38' episodio dubbio: Calabria duella con Zapata e stacca col braccio alto, toccando chiaramente il pallone con la mano. Doveri lascia correre, la Var non lo contraddice: difficile pensare all'involontarietà, resta più che altro il sospetto che il tocco sia avvenuto appena fuori area. Prima dell'intervallo ci sarebbe anche il 2-0 di Bonucci, giustamente annullato (con la Var) per offside dell'ex Juve sul tocco di Calhanoglu. Proprio il turco, bellissima copia di quello visto a inizio stagione, dopo una serie di finte libera il destro, scheggiando la traversa. Poi una sua punizione sfila a un passo dalla porta di Viviano. Giampaolo non riconosce la sua creatura e cambia: dentro Caprari e Verre, fuori Zapata e Barreto. Ma è sempre Milan: altra invenzione di Calhanoglu, spreca Suso (59').

Il primo squillo di Cutrone arriva al 67', quando il giovane bomber tenta la rovesciata spettacolare, trovando soltanto gli applausi dei suoi tifosi. Dentro anche Kownacki (out Ramirez), mentre Cutrone lascia il posto ad Andrè Silva, protagonista di un rocambolesco uno-due che libera al tiro Calhanoglu: Viviano c'è e tiene in piedi fino alla fine la Samp salvando su un diagonale di Calabria all'87'. Non la chiude il Milan e allora Gattuso rischia grosso al 90', quando Caprari sbaglia da due passi sull'invito di Quagliarella. Un brivido lungo la schiena che soltanto il triplice fischio di Doveri trasforma in sorrisi e gioia: il Milan ha trovato la strada giusta, ormai è ufficiale, la Samp dovrà rialzarsi per conquistarsi un posto in Europa.

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