Milan, metà cinese metà americano Il closing alla vigilia del derby

L’assemblea dei soci del Milan per il passaggio di proprietà del club al cinese Li Yonghong si riunirà in prima convocazione il 14 aprile, venerdì Santo, nonchè vigilia di quello che, salvo nuovi colpi di scena, diventerà il primo derby di Milano fra proprietari cinesi.


L’Inter del gruppo Suning contro il Milan di Li, che è riuscito all’ultimo momento a rimettere in piedi l’operazione ottenendo un prestito ponte dalla filiale londinese del fondo statunitense Elliott Management e aprendo una nuova società veicolo in Lussemburgo, «completamente esterna alla Cina».


Completamente esterna alla Cina è stata anche la raccolta dei capitali, i 300 milioni di euro già versati di caparra (200 dovrebbero essere riconducibili a Li) e i 303 milioni (di cui 180 con un interesse dell’11,5% e il resto al 7,7%) del prestito trattato con Elliott negli ultimi giorni dall’ad in pectore Marco Fassone assieme all’avvocato Riccardo Agostinelli. In genere questi prestiti-ponte durano al massimo tre anni, e se nel frattempo Li non riuscirà a onorarlo, il fondo statunitense subentrerebbe nel Milan.


Cosa resta di cinese in un’operazione tutt’altro che agevolata dal governo di Pechino si capirà forse più avanti, anche dalla composizione del nuovo cda, in cui Silvio Berlusconi dovrebbe mantenere la carica di presidente onorario, anche se il suo umore sul tema resta variabile. Intanto l’attuale cda, su indicazione della proprietà Fininvest, ha fissato la data dell’assemblea, obbligata a indicare anche la seconda convocazione (4 maggio), considerata però solo una formalità perchè la holding della famiglia Berlusconi durante la trattativa ha più volte ribadito agli acquirenti che per il closing non intende andare oltre il 14 aprile e la posizione rimane invariata. Dopo due rinvii, questa dovrebbe essere la volta buona, anche perché Li venerdì ha fatto sapere che la Rossoneri Sport Investment Lux ha «a disposizione di tutti i fondi necessari a finalizzare l’acquisizione».

Resta comunque ancora da definire il futuro del Milan dopo il closing. «Non ho seguito molto, non ho speso molte energie in questo discorso. Quello che sarà lo vedremo, è una cosa più grande di noi e aspettiamo gli eventi per poter giudicare», si è limitato a dire Vincenzo Montella, il cui rinnovo di contratto dovrebbe essere una delle priorità della nuova proprietà, assieme al prolungamento di Gianluigi Donnarumma. «Vediamo cosa pensano - ha tagliato corto l’allenatore - ma ho un contratto, e da parte mia non ci sono problemi».

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