Toro e Juve si preparano al derby numero 232

È una sfida all’ultimo gol quella tra il Gallo Belotti e il Pipita Higuain che può orientare domenica un derby di Torino mai così incerto. Se non ci fosse stato il ko di Genova i granata si sarebbero presentati più baldanzosi, ma Allegri sa bene che non può fidarsi dell’istrionico Mihajlovic e della sua banda granata che sta facendo rinascere un Toro d’alta classifica con tanti italiani (Belotti, Baselli, Benassi, Zappacosta) e un attacco incisivo, il terzo del campionato, con due ex romanisti ispirati come Iago Falque (8 gol) e Lijajic.

Un gruppo motivato e battagliero che ha forse per la prima volta alle spalle una società ambiziosa, un presidente come Umberto Cairo che, oltre a sviluppare il suo gruppo, ha acquisito La7 ed è presidente di Rcs. È pronto quindi anche per un salto di qualità senza vendere come in passato i suoi gioielli. Per Belotti c’è una clausola di 100 mln, più di quello che la Juve ha pagato per Higuain. E il derby può essere il trampolino di lancio visto che la Juve si presenta con tante defezioni difensive. Il Toro cercherà vendetta dopo che l’anno scorso ha fallito il colpo del ko contro una Juve a -3 dopo un inizio da brividi. Proprio la vittoria all’ultimo sospiro con Cuadrado è stato l’assist per la resurrezione, una macchia che i granata vogliono cancellare vist l’esito choc dei due derby successivi (4-0 in Coppa Italia e 4-1 in campionato), in linea con il dominio in passato dei bianconeri, salvo significative eccezioni.

Ma questo è un derby diverso, il 143/o in serie A e 232/o globale in 109 anni di contese segnate da campioni come Sivori, Boniperti, Platini, Vialli da una parte, Libonatti, Valentino Mazzola, Ferrini, Pulici dall’altra, Gabetto e Piola da entrambe le barricate, con due capitani simbolo come Zoff e Zaccarelli.

Il Torino nasce come costola della Juve da un gruppo di dissidenti condotto dall’ex presidente, lo svizzero Alfred Dick: il Toro vince 2-1 il primo derby nel 1907 ma il «traditore» Dick viene chiuso per vendetta negli spogliatoi. Nel ritorno bis, 4-1 con poker dello svizzero Kampfer. Sono anni da pionieri con punteggi altisonanti per il Toro che bastona i rivali 8-0 nel 1912, 8-6 nel 1913 e 7-2 nel 1914. Dopo la guerra e l’avvento degli Agnelli (1923) la musica cambia. C’è anche un caso di corruzione che coinvolge Allemandi con lo scudetto revocato al granata nel 1927. Il quinquennio juventino lascia le briciole ai rivali che si riprendonocon un 5-2 nel 1942 e un 5-0 nel 1944 con doppiette di Gabetto e Piola. Sono i prodromi del Grande Torino che lascia a secco i bianconeri nel triennio prima di Superga.

Poi sale in cattedra Boniperti (re dei goleador con 13 centri) doppiettista nel 4-3 1950, nel 5-1 1951, nel 6-0 1952 e nel 4-2 1953. Per il primo successo dopo Superga il Toro deve aspettare il 1956. Ma arrivano Charles e Sivori ed è di nuovo notte: l’argentino firma con doppiette il 4-1 e il 4-3 del 1958, poi schiuma rabbia nel 1961 perchè lo scozzese Law gli fa un tunnel e lo tallona invano per restituirglielo. L’anno prima Invernizzi lo aveva inseguito invece per picchiarlo, non riuscendo in alcun modo a fermarlo. Gloria granata nel 3-2 del 1959 e nel 4-0 del 1967 con triplette di Virgili. E la Juve va in bianco dal 1971 al 1979 col Toro da scudetto dei gemelli Pulici-Graziani. Nel 1973 Causio provoca e insulta Giagnoni, tecnico granata col colbacco, che reagisce con un pugno che stende il ‘baronè.
Lascia il segno il derby 1983: Juve avanti 2-0, il Toro segna 3 gol in 4’, l’ultimo con un ‘acrobazia di Torrisi. Sono gli anni di Platini, sette reti in dieci gare, una doppietta di Antonio Conte stende i granata nel 1993. Poi dal 5-0 1995 con tripletta di Vialli i granata non vincono per 19 anni.

Un’odissea che ha tra le poche gioie il 3-3 in rimonta del 2001 che vanifica il 3-0 al riposo con doppietta di Del Piero: il Toro recupera e Maspero fa sbagliare un rigore a Salas scavando una buca vicino al dischetto. Al veleno anche il derby del ritorno con Maresca che segna il 2-2 e irride i granata facendo il gesto delle corna. Subito dopo lo smacco del 4-0 il derby va in letargo per sette anni di B granata e uno juventino. La Juve continua a vincere, 3-0 nel 2012 con doppietta di Marchisio e il 2-1 del 2014 con prodezza di Pirlo in recupero. La resurrezione granata è del 26 aprile scorso: 2-1 e primo successo dopo quasi un ventennio. Poi la Juve macina altri tre successi, ma ora con la grinta di Mihajlovic e i gol di Belotti può essere un’altra storia.

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