Mourinho, parabola triste: da Special One a Humiliated

La lezione subita da Antonio Conte è solo l’ultimo inciampo di una lunga serie, che dura da più di un anno: prima col Chelsea ora al Manchester United, Josè Mourinho sembra aver smarrito il tocco magico.

Lo Special One è ormai un ricordo appassito, e anche l’Happy One, quando ritornò alla guida dei Blues dopo gli anni spagnoli, appare lontano nella memoria. Oggi, all’indomani della batosta subita dal suo United allo Stamford Bridge, per l’unanimità della critica è l’«Humiliated». Così esplicito da non aver bisogno di traduzione. Perchè nonostante i 180 milioni di euro spesi in estate, accontentato in ogni richiesta dai dirigenti dell’Old Trafford, Mou non solo ha già perso tre partite in nove turni ma non è stato ancora capace di dare un barlume di identità tattica alla sua squadra. Così anche i big, da Zlatan Ibrahimovic a Paul Pogba, brancolano nel buio, risucchiati dalla mediocrità generale.

Impietoso il confronto con il miglior Chelsea della stagione, finalmente decollato dopo qualche impaccio. La vetta dista solo un punto, e Conte ha finalmente conquistato i tifosi dei Blues.
Non è un caso che l’accoglienza riservata al grande ex sia stata più che tiepida, accompagnata persino da qualche sporadico fischio. Dopo quella con i suoi giocatori l’ex ct dell’Italia ha trovato la sintonia anche con il pubblico londinese, incitato platealmente a sostenere la squadra sul finale di gara. Un gesto stigmatizzato da Mou, anche se l’umiliazione sportiva - nell’unanimità dei giudizi - era già avvenuta in campo. Così se a Conte sono bastate due partite per passare dall’esonero sicuro ad essere un carismatico capo-popolo, Mou appare solo e sconsolato nei suoi guai. Come nella fotografia che lo ritrae questa mattina all’uscita dell’albergo di Manchester.

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