Torino «risparmia» Conte: niente contestazioni

Buona la prima. Potesse già tirar giù il ciak, Antonio Conte lo farebbe sulla bella accoglienza di Torino alla sua nazionale nelle prime ore del ritorno nella città dove ha vinto tre scudetti. Il primo impatto è ok, dopo le polemiche dei giorni scorsi tra Italia e Juve: molto gli applausi, e soprattutto tanti tifosi che hanno voluto riabbracciare il demiurgo degli ultimi tre scudetti, con richieste di autografi e foto ricordo. Il tutto in attesa della risposta dello Stadium bianconero, domani, quando per Italia-Inghilterra sono attesi almeno 25mila spettatori.
L'epilogo positivo dell'infortunio a Marchisio, l'affetto che cova sotto le ceneri, il clima primaverile di una domenica senza stress calcistici; o anche gli appelli degli juventini in nazionale che fanno quadrato attorno al loro ex allenatore, ora ct: le cause possono essere diverse, ma nessuna delle contestazioni paventate si è appalesata. Al netto delle esternazioni di Elkann e del veleno circolato sui social, a conti fatti Torino è ancora la città di Conte: il ct lo ha simbolicamente rimarcato quando dopo pranzo è uscito dall'albergo in pieno centro che ospita l'Italia, per un caffè qualche centinaia di metri più in là nel locale del fratello. Quando è uscito e quando è rientrato, ha posato per qualche foto e ha firmato autografi ad alcuni dei pochi tifosi in attesa fuori. Scena poi ripetuta per tanti dei 200 tifosi che a fine giornata hanno atteso il rientro della nazionale in albergo dall'allenamento. All'uscita, erano stati addirittura in 600 a voler salutare la nazionale. Pochi i mugugni, isolati fischi di chi lamentava che il gruppo non si fermasse a firmare autografi, come poi successo al ritorno: all'andata, cori e chiamate soprattutto per i giocatori, da Barzagli a Buffon, Chiellini, Immobile: tifo «cittadino», insomma, senza dunque acclamazioni personali per il ct, che il suo piccolo momento di gloria l'ha avuto. «Né la nazionale né l'allenatore meritano tutto questo», aveva detto l'altro giorno Chiellini a proposito delle polemiche, dopo che Buffon aveva «bacchettato» gli intenti bellicosi dei suoi tifosi. E dire che nell'ultima parte del triennio, qualche scricchiolio nella tenuta nervosa - tra squadra e allenatore - si era avvertito.
Ma il nuovo incontro sotto la cappa azzurra ha fatto rinascere stima e considerazione piena: non è da poco una tale presa di posizione pro-ct, visto che dall'altra parte c'è proprio la Juve. «Niente fischi ma applausi per Conte», dice Paolo Bertinetti, presidente dell'Associazione nazionale Amici della Juventus.

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