Aquila Trento, c'è Radicevic Il playmaker alto 2 metri

di Daniele Battistel

Alla prima occasione gli chiederemo se sulla sua scelta di venire ha Trento abbiano influito le buone recensioni di Trent Lockett, assieme al quale ha giocato a Siviglia due anni fa. Certo è che se - come dicono ormai tutti gli addetti ai lavori - Nikola Radicevic firmerà per la Dolomiti Energia, sarà davvero un bel colpo per l’Aquila.

Stiamo infatti parlando di un playmaker di quasi due metri, mancino come Flaccadori (che non guasta mai, visto che per i destri è più difficile marcare chi usa la sinistra) di 24 anni ma già con una discreta esperienza internazionale.Serbo, originario di Cacak, la città del basket (vi sono nati tra gli altri Dragan Kikanovic e Zeljko Obradovic) dopo le giovanili nel Partizan Belgrado è sbarcato in Spagna nel 2012 venendo scelto dai Denver Nuggets come numero 57 al Draft Nba 2015. Con il Siviglia ha giocato 5 anni, tra cui uno perso nel 2015/16 per un problema al ginocchio. Per almeno un paio di stagioni tra giovanili e prima squadra ha diviso lo spogliatoio con il lettone Kristaps Porzingis, anche lui cresciuto nel Real Betis Baloncesto prima di spiccare il volo per l’Nba e i milioni di dollari che gli pagano ogni anno i New York Knicks.

Nell’ultima annata in Andalusia (assieme all’ex aquilotto Lockett) Radicevic ha giocato in media 25’ a partita con 9 punti, 2 rimbalzi e 3 assist il 43% al tiro da due. L’anno scorso il ritorno a Belgrado, sponda Stella Rossa con l’esordio in Eurolega: in 12 presenze in Aba League ha avuto 4,2 punti, 2 rimbalzi e 3 assist per gara, in soli 12 minuti. A gennaio il ritorno in Spagna, questa volta al Gran Canaria (7,2 punti e 2,1 assist), con cui è arrivato fino alle semifinali del campionato e ai quarti di finale di Eurocup.

Si tratta quindi di un ragazzo ancora giovane ma già abituato a giocare ad alti livelli che Gran Canaria ha dovuto lasciar andare per prendere un giocatore più esperto come Clevin Hannah per affrontare da protagonista l’Euroleague.
A Trento Radicevic potrebbe ottenere la definitiva consacrazione avendo spazio per mettere in mostra le proprie caratteristiche di attaccante (specialmente in penetrazione) e di passatore (dopo pick’n roll, ma non solo). Deve crescere al tiro da fuori. In difesa, dall’alto dei suoi 196 centimetri soffre un po’ contro i playmaker piccoli e rapidi ma d’altra parte è funzionale nel sistema di Buscaglia che prevede cambi continui e play che si trovano a giocare contro ali e lunghi.
Il ginocchio che l’ha tenuto fermo parecchi mesi non dovrebbe essere un problema visto che l’infortunio risale a parecchio tempo fa ed è stato sufficientemente «testato» dopo la riabilitazione.

Ora, prima di andare oltre bisogna attendere la firma, ma con Radicevic la Dolomiti Energia incrementerebbe non di poco il proprio potenziale. Con lui in campo assieme a Marble, Beto, Hogue assieme a Pascolo, Trento avrebbe quattro uomini in grado di ruotare efficacemente in difesa su tutti gli avversari, regalando a Buscaglia quel pizzico di atipicità che il coach va sempre cercando nella costruzione della sua squadra.

A proposito di team, dopo l’intesa con Radicevic, attesa nelle prossime ore, alla Dolomiti Energia manca soltanto un giocatore per chiudere il roster. Trainotti è sulle tracce di un lungo piuttosto fisico, giovane, che parta dalla panchina e sia pronto a dare il cambio ad Hogue e Pascolo. Dopo quello di Ben Moore (due partite con gli Indiana Pacers in Nba e il resto dell’anno in G-League), nelle scorse ore diversi siti specializzati hanno fatto il nome di un altro serbo, il 24enne Nikola Jovanovic (anche lui Stella Rossa), ma anche quello del ghanese Ben Bentil (l’anno scorso divisosi tra Chalon in Francia e Bilbao in Spagna).

Nel giro della prossima settimana la coppia Trainotti - Giuliani dovrebbe arrivare al dunque, in modo da consegnare a coach Buscaglia un team completo per l’inizio della preparazione.

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