Aquila, immenso ultimo quarto Hogue: «Quasi non mi rendo conto»

di Alessandro Bitteleri

La serie torna in parità e le due squadre, come pugili stanchi a forza di incassare, traballano. La Dolomiti Energia però ha qualcosa in più. Chiamiamola resilienza o forza di volontà. Nelle difficoltà riescono sempre (o quasi) a trovare l’appiglio giusto, la debolezza altrui, la chiave di volta. Ieri sera, dopo il doppio quarto fallo fischiato a Sutton e Hogue ad inizio ultimo periodo, è arrivato un incredibile parziale di 19-0 che ha spezzato le gambe agli ospiti. «La squadra ha unione di intenti e una grande determinazione che la aiuta in quei momenti - commenta coach Maurizio Buscaglia -, siamo così abituati a giocare con un senso di urgenza addosso, che stiamo imparando a non andare mai fuori giri, nemmeno nelle difficoltà più grandi. Sappiamo cosa dobbiamo fare e ci aiutiamo molto. Tutto qui».

Nel primo tempo infatti non è stato tutto rose e fiori. È stata la difesa a tenere la nave in linea di galleggiamento. «A fronte di una concreta sterilità offensiva siamo comunque riusciti a tenere dietro, abbiamo rintuzzato il loro break per chiudere più vicini. Analizzando con soddisfazione negli spogliatoi gli ultimi due minuti, abbiamo capito che era esattamente ciò che ci serviva per ripartire forte nella ripresa». A quel punto, sulle ali di un maestoso Shavon Shields, l’Aquila non ha più avuto nulla da temere. «Tutti sentivano di avere un picco da dare e così è stato. Siamo andati con lucidità da Shavon ed ognuno ha portato il suo mattoncino».

Il proverbiale ago nel pagliaio, tanto caro a coach Buscaglia anche nelle larghe vittorie, questa volta lo ricerca Dustin Hogue che tiene alta la tensione stigmatizzando gli ultimi 2 minuti di partita negativi. «Forse non ci siamo ancora resi conto di cosa abbiamo fatto nel secondo tempo - ci confida a pochi secondi dalla sirena - ma voglio sottolineare che non possiamo permetterci di calare la tensione in quel modo, rischiando di buttare via tutto quanto di buono fatto durante i 40 minuti». Ora si torna a Milano in cerca del punto break. «Non sarà facile perché loro saranno molto fiduciosi dato che ne hanno già vinte due lì. Dobbiamo mettere in campo lo stesso ritmo e la stessa aggressività delle due vittorie quì a Trento, solo così avremo chance di vincere».

Continua a mostrare ottimismo l’allenatore ospite Simone Pianigiani che dopo le eloquenti parole del post gara 3, attribuisce la sconfitta semplicemente ad alcuni dettagli estemporanei. «Talvolta abbiamo costruito dei veri divari nel primo tempo, ma abbiamo capitalizzato molto meno di quanto meritassimo. Poi nel terzo quarto è successo qualcosa di veramente imponderabile ma che può succedere quando si gioca la quarta partita in una settimana. Siamo entrati in un tunnel e quando ne siamo usciti l’inerzia della partita era completamente cambiata». E sulla prestazione maestosa di Shields ammette: «È un giocatore che sa aspettare il momento giusto della partita in cui aggredire il canestro, ed è bravo, come tutta Trento, nel mettere il corpo addosso nelle penetrazioni. Se il metro arbitrale permette di farlo, dobbiamo imparare anche noi a replicare».

Anche il capitano dell’EA7 Andrea Cinciarini , visibilmente deluso dalla prestazione, prova comunque a mantenere la calma ed a palesare fiducia in ottica gara 5. «Abbiamo giocato tre quarti quasi perfetti fino al +8, poi abbiamo avuto 2-3 minuti di black out totale che abbiamo pagato pesantemente. Ora siamo 2-2 ma bisogna mantenere fiducia e tranquillità tornando a casa nostra dove abbiamo dimostrato di poter fare la nostra pallacanestro».

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