Baldi Rossi: «Trento, mi spiace ma voglio batterti»

All’esordio in questo campionato al PalaTrento, lo scorso 30 settembre, i suoi 7 punti in 15 minuti (con il 100% dal campo) contribuirono al successo in rimonta della Dolomiti Energia contro la Segafredo Bologna. Tre mesi e mezzo dopo, alla prima del girone di ritorno, Filippo Baldi Rossi si ritroverà dall’altra parte della barricata: sempre bianconero, sempre numero 8, ma con la «V nera» e non l’Aquila sulla maglietta.

Filippo, dopo 4 anni e qualche mese vissuto a Trento, che effetto le farà giocare contro la Dolomiti Energia?

«Domani sarà un’emozione, non c’è dubbio. A Trento sono stato diversi anni, sono cresciuto come uomo e come giocatore. La società mi è stata vicina dopo due infortuni importanti e questo non me lo dimenticherò mai. Dopodiché domani sarò in campo con la mia squadra con un unico obiettivo: vincere. Anzi, vincere e recuperare la differenza canestri nei confronti di Trento».

Come sta andando il suo ambientamento a Bologna?

«Bene, devo dire. Con Ale Gentile siamo amici, conoscendoci dai tempi degli Europei giovanili con la Nazionale, con suo fratello Stefano anche, mentre con Pietro Aradori ho avuto modo di stare assieme tanto tempo quest’estate in Nazionale. Questo ha facilitato il mio innesto. Come pure la presenza di americani di grande esperienza e disponibilità come Lafayette e Slaughter. Devo aggiungere che la chiamata di coach Ale Ramagli, che avevo avuto nell’Under 18 italiana, mi ha convinto ad accettare Bologna».

Dopo un periodo difficile, domenica scorsa ha contribuito con 14 punti alla vittoria di Bologna con qualificazione alle finali di Coppa.

«Sto crescendo di condizione anche se non sono ancora ai livelli raggiunti prima dell’ultimo infortunio. I problemi che avevo ad inizio stagione a Trento li avevo anche qui, ma non giocare la coppa il mercoledì mi ha permesso di allenarmi bene tutti i giorni e il lavoro sta iniziando a dare i suoi frutti, anche se non è mai facile arrivare in una nuova società a stagione iniziata».

Come valuta questa stagione un po’ «pazza» di Trento?

«Da quando ha fatto cambiamenti nel roster, sicuramente si sono visti passi in avanti e mi fa piacere per loro. È arrivato Dustin (Hogue, ndr) che già conosceva ambiente e squadra. Per quanto riguarda le ultime partite, Trento ha perso contro squadre molto forti. Secondo me Avellino, con cui noi una settimana prima avevamo perso di 30, è la favorita per il titolo».

Da squadra con responsabilità diffusa e minuti per tutti, la Dolomiti Energia sta diventando totalmente dipendente da Sutton?

«Dom è un giocatore molto maturato dal suo ritorno a Trento. Si è preso responsabilità e sta rispondendo alle richieste della squadra. Ora ha fiducia ed è un grandissimo agonista: non sarà facile giocarci contro».

Già, toccherà a lei marcarlo.

«Potrà capitare, è vero. Bisognerà munirsi di elmetto e ginocchiere perché Trento ha un agonismo sopra la media, ma stiamo preparando bene la partita anche da questo punto di vista».

Visto che la sua ragazza è di Trento lei torna ancora in città?

«Visto che abbiamo avuto diverse partite in casa è stata lei a venire di più a Bologna, ma certo capiterà di tornare».

Come città meglio Bologna?

«È più vivace, ma non la vivo tanto. Al massimo una cena in settimana con la squadra, visto che siamo un po’ nell’occhio del ciclone».

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