Europei, solo con la difesa si può battere la Serbia

Una super-difesa sarà la chiave della sfida (mercoledì ore 20.30 ad Istanbul) alla Serbia, la «bestia nera» che si trova sulla strada tra gli azzurri e la semifinale dell’Europeo 2017.

I precedenti ufficiali sono sfavorevoli, e nell’ultimo incrocio, al Torneo dell’Acropoli, la vittoria dei serbi fu netta. Da allora, però, l’Italia è molto cresciuta e ha le carte in regola per puntare alla semifinale, traguardo che manca dalla edizione del 2003, conclusa con un bronzo, ultima medaglia continentale azzurra. La Serbia, come l’Italia, ha dovuto far fronte a assenze importanti rispetto alla squadra medaglia d’argento ai Giochi di Rio, ma la coppia formata da Bogdan Bogdanovic e Boban Marjanovic basta e avanza per preoccupare gli azzurri, che dovranno puntare tutto sulla loro miglior dote per neutralizzarli.

«La difesa è il motivo principale per cui siamo arrivati fin qui - sostiene Marco Belinelli, guida in campo della squadra di Ettore Messina - ed è su questo nostro punto di forza che dovremo insistere se vogliamo la semifinale. Noi non siamo qui per caso, abbiamo le carte in regola per fare un ulteriore passo. Messina ci ha trasmesso la sua voglia di vincere. Siamo forti e carichi». «La Serbia è una squadra forte, sempre pronta quando le partite contano - prosegue il giocatore degli Atlanta Hawks -. Il leader è senza dubbio Bogdanovic, un giocatore determinante con tanti punti nelle mani. Su di lui dovremo fare un ottimo lavoro per cercare di limitarne il talento».

Anche Pietro Aradori insiste sul tema difesa: «Non possiamo pensare di andare in campo e fare cento punti - spiega -. Contro la Serbia dovremo fare un grande lavoro sui lunghi e limitare i loro esterni. Solo con una prestazione di livello dentro l’area potremo avere chance di accedere alla semifinale». Se fosse, agli azzurri toccherebbe la vincente tra Russia e Grecia, ma è presto per pensarci.

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