Dopo la finale, l'Aquila riparte con Beto Gomes e Lele Molin

Il giorno dopo aver perso una Finale Scudetto, le emozioni di un general manager che ha appena visto scappar via la possibilità di vincere un tricolore sono contrastanti. «Da un lato - racconta Salvatore Trainotti - c’è la grande delusione di aver perso, perché la voglia di vincere in queste situazioni è sempre fortissima. Dall’altro però c’è la consapevolezza di aver raggiunto comunque un grandissimo risultato, non solo per la storia del club ma per la città e i suoi tifosi, coinvolgendo e avvicinando al basket una terra intera. E questa è una soddisfazione, potrei definirlo quasi un patrimonio, che nessuno ci potrà mai togliere».

Messe da parte le emozioni citando come «fotografia personale» della stagione «quei primi tre quarti nel match di regular season vinto a Milano, in cui mi proprio godendo una squadra che stava proprio giocando una bellissima pallacanestro», per un general manager è già il momento di proiettarsi al futuro, «anche perché passate queste ore di grande emozione, tutti quanti avranno sempre maggiori aspettative nei nostri confronti». Ecco allora che arriva il tempo di analizzare cosa è mancato per riuscire a fare di più, e che cosa il club ha già lavorato per aggiungere in vista di una stagione che, con il doppio impegno Serie A-Eurocup, è destinata ad essere tanto stimolante quanto difficile. Una stagione che la Dolomiti Energia approccerà con «l’importante conferma di Beto Gomes, e con uno staff tecnico rinforzato dall’arrivo di un assistente di livello internazionale come Lele Molin, che d’accordo con Maurizio Buscaglia si aggiungerà ai confermatissimi Vincenzo Cavazzana e Davide Dusmet».

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