L'attesa è finita: inizia la corsa al titolo

di Daniele Battistel

Grande esordio della Dolomiti Energia nella serie finale che vale lo scudetto. In gara1, a Venezia, piega la Reyer 83-74. Lunedì si replica, sempre a Venezia.

La «location» delle prime due partite è l’angusto, piccolissimo, ma soprattutto caldissimo Taliercio di Mestre. Una sorta di «fornace», riscaldata dai 3.500 tifosi orogranata (al tifo organizzato di Trento sono stati concessi solo 63 biglietti), ma soprattutto dal sole che riflettendo sul «telone» di copertura crea un vero e proprio effetto serra con temperature interne micidiali. Un fortino nel quale Venezia quest’anno ha costruito gran parte della sua splendida stagione (16 vittorie su 20 partite).

Due fattori, però, potrebbero essere dalla parte di Trento. Da un lato il fatto che - come dichiarato ieri a viso aperto da Aaron Craft - «quando giochiamo lontani da casa entriamo nell’arena in modalità “noi contro tutti”». La squadra, insomma si carica a mille e l’effetto sperato dai tifosi avversari rischia di dissolversi già dal primo minuto.

Dall’altra c’è il fatto che una delle quattro sconfitte casalinghe della stagione a Venezia la rifilò proprio Trento. D’accordo, si era ad inizio campionato, le squadre erano diverse da quelle attuali e la posta in palio non era così elevata, ma un precedente favorevole può essere sempre utile.

Dal punto di vista delle formazioni poco o nulla da segnalare per Trento che da settimane ormai «viaggia leggera» con otto giocatori contati più i giovani Lovisotto e Conti.

Al contrario coach De Raffaele ha problemi di sovrabbondanza e per questione di regolarmente sarà costretto a lasciare in tribuna (sempre che trovino posto vista la scarsità di biglietti...) un paio di giocatori. Gli indiziati sono l’austriaco Ben Ortner e l’americano Jamel Hagins.

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