Aquila, la gioia di Buscaglia: «I ragazzi sono stati incredibili»

Succede poche volte che Davide batta Golia ma di una cosa siamo certi. Non succede mai per caso.

Dopo il primo turno playoff chiuso con un netto 3 a 0 contro la favorita (almeno sulla carta) Sassari e dopo il 4 a 1 contro la (relativamente) invincibile Milano, possiamo finalmente dire che sì, la Dolomiti Energia è in Finale. «Siamo felicissimi, contentissimi del traguardo raggiunto - ha commentato un emozionato Maurizio Buscaglia in conferenza stampa - ed appena suonata la sirena ci siamo resi conto di aver giocato una serie solidissima. Per vincere ci voleva il nostro miglior basket e ci siamo riusciti costruendo un’unica, grande maglia bianca in difesa ed in attacco. Posso dirlo, i ragazzi sono stati incredibili». Dolomiti Energia oltre quota 100 punti e Scarpette Rosse al tappeto. Un sogno diventato realtà. «Il punteggio era troppo alto per i nostri gusti ma siamo riusciti a rimanere in equilibrio grazie alle giocate offensive degli esterni - ha proseguito coach Buscaglia - la nostra difesa ha fatto la differenza nel terzo periodo, non è un caso che traducendo palle rubate in contropiedi primari si faccia anche canestro con più facilità».

Fino a ieri sera era stato, salvo forse un piccolo miglioramento in gara 4, solamente l’ombra di sè stesso. In gara 5, il passaggio alla Finale della Dolomiti Energia coincide anche con una prova incredibile del giocatore che le ha fatto cambiare pelle in corso di stagione, Dominique Sutton. «Dom ha continuato a fare il suo lavoro durante la serie - lo difende, se ce ne fosse bisogno, il coach umbro - soprattutto in difesa. Oggi è salito di livello tatticamente anche nell’altra metà campo, attaccando i mis match con i numeri 4 di Milano e trovando molti canestri in avvicinamento. Una prova davvero completa».

A pochi attimi dalla sirena finale, riusciamo ad intercettare anche Luca Lechthaler. Nonostante i pochi minuti in campo, il suo apporto è stato decisivo nel corso di una serie in cui la Dolomiti Energia aveva bisogno come il pane della sua esuberante fisicità. «Siamo entrati in campo consapevoli dei nostri mezzi - ha dichiarato un composto (almeno per la situazione) Lechthaler - d’altra parte lo abbiamo fatto per tutta la stagione. Il fatto che anche sul +20 la squadra abbia continuato a pressare ed a giocare insieme è l’evidente riprova del gruppo fantastico che abbiamo costruito. Ci meritiamo la finale». La finale playoff (e possibilmente anche la vittoria) erano l’obiettivo minimo dell’EA7 Milano.

Lo sa benissimo coach Jasmin Repesa che, in un flusso di parole a briglia sciolte, prova a difendersi ed a difendere la squadra. «Potrei chiedere scusa alla gente ed alla proprietà per i risultati ma non credo che questo cambi qualcosa. Purtroppo non siamo arrivati in buone condizioni alla fase decisiva ma la vita è così, si deve andare avanti. Capire cosa non ha funzionato in un anno molto stressante e prendere le dovute contromisure». Tutti a questo punto si chiedono a ragione se la sua esperienza nella città della madonnina sia finita. «La mia avventura all’Olimpia non è finita qui, anzi - ha risposto convinto coach Repesa - questa sera mi guarderò allo specchio, vedrò di aver fatto degli errori ma sarò anche cosciente di aver fatto tutto il possibile per vincere. Se la società deciderà diversamente lo accetterò ma non ho assolutamente rimorsi».

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