L'Aquila batte Avellino 77-75 È quarta: ora c'è Sassari

di Marcello Oberosler

Fondamentale. Bellissima. Convincente. La vittoria su Avellino vale ben più di due semplici punti in classifica: l'Aquila vola al quarto posto, chiudendo nel migliore dei modi uno storico girone di ritorno da 12 vittorie e 3 sconfitte. Lo fa grazie ai risultati a sopresa di Sassari e Reggio Emilia, sconfitte a Caserta e Cremona. Ma soprattutto grazie a se stessa.

Sopravvivendo ad un terzo quarto da incubo (27-7 per Avellino al rientro dagli spogliatoi), e trovando in Craft e nel solito monumentale Sutton (22 punti e 14 rimbalzi) i condottieri in grado di trascinare l'Aquila al successo in un quarto periodo già dal sapore playoff per valori in campo ed atmosfera in tribuna.

I bianconeri ora avranno il vantaggio del fattore campo nella serie di quarti di finale contro la Dinamo, un revival del primo anno dei trentini in serie A: ma questo quarto posto vale ancora di più. Perché migliora lo scenario delle prossime coppe europee, e anche perché l'infortunio di Moraschini non ha lasciato strascichi sul morale del gruppo, anzi. Flaccadori è un fattore specialmente sotto pressione, Gomes apre il match con la mano calda e poi chiude il sipario con un possesso difensivo clamoroso su Logan. Ma è difficile estrarre i singoli dal collettivo, la vera forza di una squadra andata ben oltre alla somma delle proprie singole parti, e capace di cambiare pelle e faccia durante tutto l'anno, per scelta e (soprattutto) per necessità.

Ora, aspettando la gara 1 di venerdì contro la Dinamo, c'è bisogno di riprendere fiato: le rotazioni corte saranno uno dei tanti temi di un quarto di finale che l'Aquila affronta con il coltello fra i denti e la voglia di spezzare un tabù, visto che i bianconeri non sono mai riusciti ad approdare in semifinale scudetto.

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