Basket Nba: Portland elimina i Clippers, Walton nuovo coach dei Lakers

Sarà Portland a sfidare Golden State in una delle due semifinali della Western Conference. I Blizards mandano in archivio la serie contro i Clippers per 4-2, aggiudicandosi gara 6 per 106-103. Lillard (28 punti) e McCollum (20 punti) i principali artefici del successo di Portland, prima squadra a rimontare dallo 0-2 al primo turno dei play-off dal 2013 (allora fu Memphis, sempre contro i Clippers). Troppo pesanti le assenze di Paul e Griffin nelle fila di Los Angeles, a cui non bastano i 32 punti di Crawford e i 21 di Rivers.

Sarà invece necessaria gara 7 per le altre due serie ancora in corso a Est. Miami, sull’orlo del precipizio, va a vincere a Charlotte per 97-90 grazie a un superlativo Dwyane Wade: 23 punti per lui, con una tripla pesantissima (non metteva dentro un tiro da 3 dallo scorso dicembre, da allora 22 tentativi falliti) a 46” dalla fine. Bene anche Deng (21 punti) e Dragic (14), negli Hornets 37 punti di Walker (massimo in carriera nei play-off) e 18 punti e 9 rimbalzi di Jefferson: la «bella» domani in casa degli Heat.

Resta viva anche Indiana, che con un parziale di 18-0 a cavallo fra il terzo e quarto quarto affonda Toronto per 101-83. Paul George si carica sulle spalle i Pacers (21 punti, 11 rimbalzi e 6 assist) ma tutto il quintetto titolare finisce in doppia cifra. I Raptors (14 punti di Valanciunas) potranno però contare sul fattore campo nella decisiva gara 7.

Sfuma, almeno per ora, il sogno di Ettore Messina di sedere su una panchina Nba. Il nome del ct azzurro, attuale vice di Popovich a San Antonio, era stato accostato nei giorni scorsi alla guida dei Lakers ma alla fine i gialloviola hanno optato per Luke Walton, secondo di Steve Kerr a Golden State. Walton, al terzo anno da assistant coach, in questa stagione ha guidato i Warriors come capo allenatore per 43 gare (39 vittorie e 4 sconfitte il suo bilancio) vista l’assenza di Kerr per un’operazione alla schiena. Il 36enne coach originario di San Diego prenderà il posto di Byron Scott, esonerato al termine di un biennio disastroso per i Lakers (appena 38 vittorie), tornando così in quella Los Angeles dove ha giocato, sotto la guida di Phil Jackson, dal 2003 al 2012, conquistando anche per due volte l’Anello.

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