Con Sanders e Grant l'inglese che piace

di Marcello Oberosler

Professori per un giorno: anzi, meglio. Perché Jamarr Sanders e Keaton Grant, guardie dell'Aquila Basket reduce dalla bella vittoria contro Varese di lunedì sera, non si sono limitati a «stare in cattedra», ma per quasi due ore hanno dialogato con grande disponibilità e simpatia con gli studenti di quattro classi (prime e seconde) del liceo scientifico Da Vinci di Trento. Il tutto rigorosamente in lingua inglese, e spaziando attraverso i temi più vari: «Jam» e «Keat» non si sono tirati indietro, soddisfacendo le curiosità dei giovani studenti trentini.


Sanders parla con la stessa disinvoltura dei motivi per cui ama la pallacanestro e lo sport («il lavoro di squadra, il doversi ascoltare a vicenda e lo stare insieme») e del suo genere musicale preferito («adoro l'hip-hop»), Grant è un fiume in piena parlando della sua fondazione («aiutiamo bambini e ragazzi a fare i compiti e a giocare a basket nel pomeriggio, dal lunedì al sabato»). Il numero 8 individua in Reggio Emilia la «rivale» più acerrima dell'Aquila Basket, poi ammette che degli Usa gli mancano alcune cose: «più di tutto, la mia famiglia e i negozi aperti 24 ore al giorno tutta la settimana». La compagna e la figlia della guardia nativa di Kissimee proprio ieri nel pomeriggio sono arrivate a Trento per fare compagnia a «papà» Keaton per qualche giorno. «E io mi sposo quest'estate, il 25 luglio», aggiunge Jamarr provocando una sorta di «standing ovation» nell'aula magna del liceo.


A margine dell'incontro, dopo una valanga di «selfie», autografi, saluti e strette di mano, i due grandi protagonisti della stagione bianconera in serie A trovano anche il tempo di commentare la vittoria di lunedì contro Varese. «Era una partita - esordisce Grant - che dovevamo assolutamente vincere, abbiamo conquistato due punti che non potevamo permetterci di lasciare per strada. Mancano nove partite al termine della regular season, vogliamo a tutti i costi rimanere in alto in classifica per arrivare ai playoff: per farlo dovremo continuare a vincere partite difficili, anche in trasferta. Siamo ai momenti decisivi della stagione: con Varese la differenza credo l'abbia fatta la nostra difesa - prosegue "KG" -, anche contro Reggio in coppa Italia avevamo dato ottimi segnali sotto questo punto di vista». Sanders annuisce e rincara la dose: «La difesa è l'identità stessa di questa squadra, le nostre sorti passano per la nostra capacità di aggredire gli avversari e di creare situazioni di contropiede e di transizione veloce. Lunedì sera Keaton è stato fantastico, è entrato in campo e ha dato una svolta alla partita con i suoi palloni recuperati e la sua energia».

A proposito di energia, la scarica di adrenalina causata dalla tripla con fallo di Mitchell al termine del secondo quarto fa ancora brillare gli occhi al «tuttofare» numero 4: «La cosa più incredibile è che aveva appena sbagliato un tiro da tre punti e poi un paio di tiri liberi: Tony è fatto così, ha sempre enorme fiducia in se stesso e nelle sue capacità e non si fa influenzare da come è andato il tiro precedente. Le nostre difficoltà nelle conclusioni da fuori? Dobbiamo solo continuare ad allenarci e a migliorare, le nostre sono spesso buone scelte ma i tiri ultimamente non stanno entrando con le giuste percentuali. La zona di Varese poi era molto chiusa e "alta", abbiamo dovuto optare spesso per soluzioni dal perimetro».

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