Fede Pellegrini e Paltrinieri due ori azzurri ai Mondiali nei 200 e negli 800 stile libero

C’è tanto azzurro nella serata di Gwangju. Ai Mondiali, l’Italnuoto scrive una pagina storica dello sport azzurro in pochi minuti con le sue punte di diamante, Gregorio Paltrinieri e Federica Pellegrini.

Il primo vince gli 800 stile libero col record europeo di 7’39’’27; subito dopo in acqua è il turno della veneta che s’impone nei 200 stile libero e conquista l’ottava medaglia in altrettante edizioni consecutive della competizione iridata, nonchè quarto oro e secondo di fila, con la terza prestazione mai nuotata di 1’54’’22.

Nemmeno 24 ore dopo l’oro di Simona Quadarella nei 1500 stile il nuoto azzurro festeggia altre due medaglie importanti ma soprattutto gioisce per l’ennesima impresa della sua «divina» Federica Pellegrini.

Gli mancava l’oro mondiale e se l’è presto con prepotenza, rabbia, aggressività sportiva Gregorio Paltrinieri che vince gli 800 e timbra il record europeo col tempo di 7’39’’27, un secondo e mezzo in meno di quanto aveva nuotato due anni fa a Budapest il campione uscente Gabriele Detti, quinto in 7’43’’89.

«La volevo questa medaglia - esclama Paltrinieri -. Avevo vinto l’argento a Kazan. Avevo vinto il bronzo a Budapest e mi mancava solo l’oro. Prima o poi avrei dovuto vincerlo anche nell’800 che è la gara più difficile da gestire per me. Seppur abbiamo cominciato da poco perfino la 10 chilometri di fondo la sento più mia. L’800 è davvero complicato; so che mi può venire bene, ma era da troppo tempo che non ci riuscivo. Il 7’39 è un tempo che cercavo da tanto e non mi era mai venuto. Credo che servano stimoli in questo mondo, voglia di provare cose nuove e testarsi sottolinea - Dopo le Olimpiadi di Rio de Janeiro ho comunicato che volevo provare le acque libere senza distogliere l’attenzione del nuoto e ho sempre pensato che ciò avrebbe aiutato il mio nuoto perchè mi avrebbe motivato di più e indotto a dover dimostrare che posso continuare a vincere innanzitutto a me stesso».

Assolutamente unica Federica Pellegrini che riesce anche a fermare il tempo. Dopo 14 anni è sempre lì, sul podio mondiale dei 200 stile libero per l’ottava volta consecutiva. È la quarta medaglia d’oro, per il secondo successo consecutivo.

«Non ci credo ancora, mai avrei immaginato l’oro. Io infinita? Si - commenta in lacrime a fine gara la veneta - questa medaglia è qualcosa che va oltre tutto. È stata una gara incredibile. È il mio ultimo mondiale. Questa medaglia si chiama amore - aggiunge - È un grande risultato, ci abbiamo creduto sempre. È un bellissimo mondiale. Sono in estasi. Il prossimo anno sarà l’ultimo e si chiuderà con l’Olimpiade, non potevo chiedere di meglio. La ricetta magica? A me piace faticare, allenarmi per me è l’unica strada ed è normale poi percorrerla. Sono stati anni bellissimi, sofferti, ricchi di emozioni forti che sicuramente vivrò in altri modi».

«Non so come abbia fatto - racconta il tecnico Matteo Giunta - Ho rischiato l’attacco di cuore. Il suo tempo è mostruoso. Dimostra che deve fare quello che vuole e come lo vuole. A gennaio mi aveva detto che voleva nuotare i 200 e bene. Si è rimessa ad allenarsi con anima e cuore. Chiaramente in allenamento si possono fare cose bellissime, ma in gara è sempre diverso. In stagione l’ho rivista nuotare come l’anno delle Olimpiadi di Rio de Janeiro, ma con un epilogo diverso. Sicura, eccezionale, non le avevo mai visto gestire la gara così dalle semifinali in poi. Credo che sia molto vicina al massimo della sua forma, condizione e qualità».

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