Il Rugby Trento all'assalto della C1 Via ai playoff contro il Selvazzano

Un girone all'italiana di sola andata al termine del quale la prima classificata otterrà la promozione diretta in serie C1, la seconda si giocherà l'ultimo posto disponibile contro la pari classifica del Girone B. Il Rugby Trento esordisce domenica 12 maggio in casa (ore 15.30) contro il Selvazzano ed è vietato sbagliare perché il coefficiente di difficoltà nella partita esterna contro l'Alpago di domenica 26 sarà ancora più alto. Sarà importante non solo vincere, ma farlo con più punti possibili per assicurarsi almeno il secondo posto. Tra i protagonisti della stagione che ha portato i gialloblu a disputare un campionato sempre in vetta alla classifica il capitano Sidrit Cuka, che analizza lo stato della squadra.

Capitan Cuka, come arrivate a questa partita? «Siamo carichi, sappiamo che questo è l'anno giusto, che abbiamo fatto tutto quello che c'era da fare e abbiamo il morale alto dopo quanto di buono abbiano dimostrato nelle 10 partite di “regular season”. Abbiamo l'occasione di giocare la prima partita in casa e dobbiamo essere concentrati, sfruttare al massimo il nostro campo e il nostro pubblico per renderci la vita un pochino più facile nella successiva contro l'Alpago. Saranno comunque due partite dure e nulla è scontato».

Causa rinvii non si gioca da un mese, l'ultima di campionato è stata domenica 7 aprile, potrebbe essere un problema? «Fisicamente si allunga di molto la stagione e quindi si potrebbe sentire il logorio e la mancanza del confronto, ma giocare un test match a questo punto aumenterebbe il rischio infortuni; dal punto di vista mentale rimanere concentrati così a lungo e focalizzati sull'obiettivo da raggiungere non è facile. Fortunatamente è un discorso che vale anche per i nostri avversari».

Lei ha fatto parte di tutti i gruppi (3) che sinora sono stati promossi, che differenza c'è? «La differenza principale risiede nel fatto che i due gruppi precedenti erano composti da giocatori, questo è composto da atleti. Il lavoro fatto dal coach e dal preparatore atletico è stato importante, così come almeno la metà dei miei compagni di squadra svolge due sedute settimanali in palestra pesi oltre agli allenamenti. Questo ci ha consentito di essere atleticamente molto preparati. Non va però dimenticato l'ingresso in prima squadra di alcuni giovani, cosa che negli anni precedenti non avveniva, e i numeri in allenamento. Abbiamo un gruppo di oltre trenta di persone che si allena regolarmente e questo ha consentito a tutti di crescere in maniera esponenziale».

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