Rugby Benacense, sconfitta (in finale) di cui essere fieri

La finale è persa. Per la seconda volta e, per la seconda volta, di pochissimo: la differenza che fa un calcio fischiato dentro o fuori dai pali.

La mattina di sabato 2 giugno, ben 2 pullman partono dalla Busa in direzione di Lodi: località - e società - che ospita le finali del campionato nazionale Uisp. Si giocano 4 partite, per decretare la graduatoria finale dal primo all’ottavo posto. La prima è la finale settimo-ottavo e poi si sale fino alla finalissima che vede impegnati gli azzurri dell’Alto Garda.

Giornata calda e “Bocconi” parte meglio della “Benacense”. Buona pressione e soprattutto, tema dominante di tutta la partita, i lombardi sono più svelti sui punti d’incontro. A ogni impatto sono loro quelli che arrivano per primi a “pulire” e sono molti i palloni che riescono a recuperare. La “Benacense” risponde con la solita difesa attenta, facendosi valere in mischia chiusa e pareggiando sostanzialmente il conto per quanto riguarda le touche.

La prima occasione è per gli azzurri ma il calcio - che a tutti sembra dentro - viene fischiato fuori. L’unico giudizio che conta è quello dell’arbitro e si resta sullo 0 a 0. Poco dopo «Il laureato» Mistral Garzoglio si rifà, segna i 3 punti e porta avanti i suoi. Bocconi riprende la pressione e, dopo aver concentrato gli avversari su un lato, riapre il pallone dall’altro portando in meta l’ala. Si va al riposo sul 5 a 3 per i lombardi.

Nella ripresa “Benacense” ancora vittima, forse, di un’eccessiva tensione. La seconda meta di “Bocconi” assomiglia alla prima e il distacco ora è di 7 punti: 10 a 3. Gli uomini di coach Zanetti si riscuotono e alzano il ritmo. Sugli sviluppi di una touche dei «Chicken Bocconi», «Ghiro» Ghirotti mette pressione, la difesa pasticcia, «Cap» Nave si avventa sul pallone e impatta contro il difensore, che lo ferma ma indietreggia. Nave ha perso molto dello slancio della prima corsa, ma si rimette sulle gambe e propone un secondo e un terzo impatto: alla seconda sportellata arriva il “sostegno” dello stesso «Ghiro» ed è meta. Garzoglio calcia tra i pali e siamo in parità.

Mancano pochi minuti alla fine quando la “Benacense” commette un fallo. La posizione è difficile, ma “Bocconi” sceglie di calciare. Il piede è stato impreciso per tutta la partita, ma stavolta centra l’obiettivo del 13 a 10. Gli azzurri mettono in campo tutto il cuore e premono in ogni modo, fino a conquistare a loro volta un calcio. La pedata sembra spedire il pallone nell’H, ma purtroppo si ripete quanto avvenuto sul primo piazzato.

Di questa straordinaria stagione, fatta di 11 vittorie e 3 sconfitte, vanno ricordati la grande crescita con l’arrivo di tanti neofiti, l’amalgama degli amici che si uniscono da Verona e da Rovereto, il perfetto inserimento degli «under» venuti dalle giovanili e subito parte di un gruppo che attira attorno a sé simpatie sempre maggiori. Va celebrato anche l’impegno degli uomini e delle donne del terzo tempo, probabilmente il migliore del campionato: l’unico capace di servire lasagne, mentre gli altri puntano sulla pasta al pomodoro. Altrettanto, il ruolo del direttivo con in testa il presidente Caceffo. Un gruppo che il prossimo anno chiama tutti gli interessati a venire a provare: dagli under 6 agli over 40, uomini e donne. La Benacense, appena 2 anni fa, aveva 11 giocatori nella senior al momento di iniziare il campionato. Domenica ci sono volute due corriere per contenere l’affetto dell’onda azzurra dell’Alto Garda.

Nel discorso di fine partita, che sempre nel rugby vede riunirsi la squadra in cerchio, a celebrare le vittorie o a prendere atto delle sconfitte, «Cap» Nave ha guardato tutti i suoi uomini negli occhi. «Su la testa ragazzi. Perché oggi non è stata la nostra miglior partita, ma nessuno ha tirato indietro di un centimetro. Oggi finisce un’avventura. Ma ad agosto ne inizia un’altra. E sarà più bella e più grande».

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