Mondiali di nuoto, per la trentina Arianna Bridi bronzo anche nella «maratona» da 25 km

Nell’acqua che fatica l’Italia è sempre una garanzia e torna a medaglia anche la trentina Arianna Bridi.

Anche quando i km da percorrere, in una battaglia di oltre cinque ore, sono 25: la maratona che chiude le prove del fondo ai mondiali di nuoto di Budapest regala ancora un acuto azzurro.

Altre due medaglie, l’argento di Matteo Furlan e il bronzo di Arianna Bridi, che portano a cinque il bottino iridato con cui la nazionale guidata da Massimo Giuliani esce più che soddisfatta dal Lago Balaton. Una doppietta che riporta a quella della rassegna in casa, Roma 2009, quando Valerio Cleri e Federica Vitale colorarono d’oro e di bronzo la distanza più lunga del fondo.

Il 28enne friulano, già bronzo due anni fa a Kazan, si migliora con una gara prima accorta e poi all’attacco negli ultimi due km. Chiude in 5h02’47"0, alle spalle del francese Axel Reymond (campione europeo) che tocca in 5h02»46’4, terzo il russo Evgenii Drattcev in 5h02’49«8, che nella bolgia finale lascia fuori dal podio il campione uscente sulla distanza, Simone Ruffini. »Ho cercato di rimanere sempre nascosto per conservare più energie possibili per il finale - spiega Furlan - Alla fine ho preferito prendere la scia del russo perchè pensavo fosse più veloce del francese. Se sceglievo di stare con il transalpino allo sprint avrei potuto prevalere.
Sono comunque soddisfatto perchè miglioro anno dopo anno».

«Tradito dalle gambe e dai crampi», Ruffini manca il bis dopo l’oro di Kazan: «Confermarsi sarebbe stato fantastico, ma c’ho provato troppo presto e poi sono andato in riserva».

Festa grande nella prova femminile con Arianna Bridi che si regala un bis dopo il bronzo sulla distanza olimpica dei 10 km, e finisce terza anche nella prova più lunga. La 22enne trentina chiude in 5h22’08»2 ad otto secondi dall’olandese Sharon Van Rouwnedaal, campionessa olimpica a Rio, argento in 5h22’00”8.

Prima la campionessa uscente Ana Marcela Cunha per un podio d’eccellenza. La venticinquenne brasiliana - bronzo nella 5 e 10 km - nuota in 5h21’58”4.

«Sapevo di stare bene e di essere in forma - racconta la Bridi -. Ho provato a vincere ma mi sono mancati i trecento metri conclusivi. Mi manca un pò di incisività allo sprint. Quest’anno non avevo preparato molto la 25 km ma potrebbe diventare la mia gara».

Cambiano i protagonisti, ma il fondo azzurro regala sempre medaglie: a Budapest all’appello manca solo l’oro, che arrivò invece due anni proprio nella 25 km, ma cinque medaglie (due argenti con Sanzullo nella 5 km e Furlan nella 25, e i tre bronzi con Bridi nella 10 e 25 km e quello del team misto) e il primato nella classifica per nazioni con 133 punti, fanno sorridere il direttore tecnico della nazionale Massimo Giuliani.

«La squadra merita un otto pieno e se fosse arrivato l’oro sarebbe stato il miglior mondiale di sempre - dice il tecnico -.
Al di là degli antagonismi interni tutti i ragazzi si vogliono molto bene. Il nuoto di fondo ha dimostrato di essere in crescita e completo in tutte le distanze». Una garanzia da sempre.

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