Olimpiadi, riammessa la russa Stepanova, eroina antidoping

La Iaaf riammette alle competizioni internazionali la mezzofondista russa Yulia Stepanova, la prima a denunciare l’uso di sostanze proibite nell’ambito della nazionale di atletica russa.

Stepanova tuttavia potrà gareggiare a titolo individuale e neutrale, cioè non sotto la bandiera del suo Paese.

La decisione è stata presa dal Doping Review Board della federatletica internazionale, presieduto da Robert Hersh. Alla Stepanova viene riconosciuto di «aver dato un grande contributo alla promozione e protezione dello sport pulito, del fair play e dell’integrità e autenticità dello sport». Perciò all’atleta russa viene concesso di gareggiare alle competizioni internazionali (da cui invece sono squalificati sine die gli atleti della nazionale russa) come «atleta indipendente e neutrale».

Tuttavia la presenza della Stepanova alle gare dovrà essere accettata dagli organismi che organizzano le gare medesime. In pratica, il benestare della Iaaf non dà automaticamente alla russa il biglietto per Rio, perchè quello dovrà essere dato dal Cio. Mentre le porte sono aperte per i prossimi Campionati europei in programma a Amsterdam a partire dal 6 luglio.
Finora sono 80 gli atleti russi, mai coinvolti in vicende di doping, che hanno chiesto alla Iaaf l’ammissione in via straordinaria alle competizioni internazionali.

Stepanova, specialista degli 800 metri e tra le protagoniste del documentario tedesco che ha fatto scattare l'indagine Wada sul doping, ha chiesto asilo politico in Canada dove si trova con suo marito, ex dipendente dell'agenzia antidoping russa.

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